1° Contenuto riservato: Archivi digitali e cloud: sicurezza, privacy e gestione del rischio nello studio professionale

CIRCOLARE MONOGRAFICA

DI BARBARA GARBELLI | 2 OTTOBRE 2025

Dal locale al cloud, la trasformazione dell’archivio

Negli studi professionali la gestione dell’archivio è stata, per decenni, legata a spazi fisici, faldoni e scaffali. Con la digitalizzazione, e in particolare con la dematerializzazione dei documenti, lo scenario è cambiato radicalmente: l’archivio non è più un luogo fisico, ma un insieme di dati organizzati, custoditi e accessibili in formato digitale.
Questa trasformazione non è solo un’evoluzione tecnologica, ma un vero e proprio cambio di paradigma organizzativo. La gestione dell’archivio digitale comporta scelte che incidono su sicurezza, riservatezza, accessibilità e continuità operativa.
Tra le opzioni disponibili, il cloud computing è oggi lo strumento più diffuso per garantire scalabilità, flessibilità e riduzione dei costi infrastrutturali, ma presenta anche nuove sfide in termini di gestione del rischio.

Il cloud come soluzione di archiviazione

Il cloud computing consente di archiviare i documenti digitali in infrastrutture gestite da fornitori esterni, accessibili via internet. Questo modello presenta vantaggi evidenti: riduzione dell’hardware locale, aggiornamenti tecnologici automatici, accessibilità da più sedi e dispositivi, possibilità di scalare lo spazio in base alle esigenze reali.

Il cloud non esime però lo studio dalla responsabilità legale sui dati: anche se l’infrastruttura è esterna, il titolare resta responsabile della protezione, dell’integrità e della disponibilità dei documenti, oltre che della conformità alla normativa sulla privacy.

Sicurezza: misure tecniche e organizzative

La sicurezza di un archivio digitale – locale o in cloud – si fonda su un insieme di misure tecniche e organizzative. Nel documento si evidenziano alcuni principi cardine:

  • controllo degli accessi: solo soggetti autorizzati devono poter accedere ai documenti, con credenziali personali e autenticazione forte;
  • crittografia: i dati devono essere cifrati sia in transito sia a riposo, per impedire l’accesso non autorizzato anche in caso di intercettazione o violazione;
  • tracciabilità: ogni accesso, modifica o versamento deve essere registrato in un log di sistema, conservato per un periodo congruo e consultabile in caso di audit;
  • backup e disaster recovery: devono esistere copie di sicurezza aggiornate e procedure documentate per ripristinare l’operatività in tempi definiti.

Queste misure vanno adattate alle peculiarità dello studio, considerando tipologia dei documenti, volume, frequenza di accesso e obblighi normativi.

Privacy: conformità al GDPR

La protezione dei dati personali è uno degli aspetti più delicati nella gestione di un archivio digitale. Il documento evidenzia che gran parte della documentazione trattata in uno studio professionale contiene dati personali, spesso anche particolari o giudiziari.
La gestione dell’archivio, specie in cloud, deve quindi rispettare il Regolamento UE 2016/679 (GDPR), con particolare attenzione a:

  • nomina dei fornitori cloud come responsabili esterni del trattamento,
  • verifica delle misure di sicurezza dichiarate dal fornitore,
  • definizione di tempi di conservazione e modalità di cancellazione sicura,
  • gestione dei diritti degli interessati (accesso, rettifica, cancellazione).

L’adozione di un Registro dei trattamenti aggiornato e la valutazione d’impatto (DPIA) nei casi previsti sono strumenti indispensabili per dimostrare la conformità.

Gestione del rischio: dall’analisi alla prevenzione

La gestione del rischio non può essere improvvisata. Serve un’analisi preventiva delle minacce e delle vulnerabilità, per poi adottare misure di prevenzione e piani di risposta.
rischi principali per un archivio digitale in cloud sono:

  • indisponibilità del servizio (downtime),
  • perdita di dati per guasti o errori,
  • accessi non autorizzati,
  • violazioni della riservatezza,
  • mancata conformità normativa.

Per ogni rischio identificato, lo studio deve definire contromisureresponsabilità e procedure operative, integrandole nel Manuale della Conservazione e nelle policy interne.

Continuità operativa e reversibilità

Uno dei punti di forza – e di debolezza – del cloud è la dipendenza dal fornitore. Il documento raccomanda di prevedere, nel contratto con il provider, clausole di business continuity e reversibilità: in caso di cessazione del rapporto, lo studio deve poter recuperare tutti i dati in formati aperti e leggibili, senza perdita di informazioni o metadati.

Allo stesso modo, è necessario definire tempi massimi di ripristino in caso di disservizio e procedure per garantire l’accesso ai documenti anche in scenari di emergenza.

Ruolo del Responsabile della Conservazione

Anche in un contesto cloud, il Responsabile della Conservazione mantiene un ruolo centrale: deve assicurarsi che l’archivio sia conforme alle regole tecniche, vigilare sulla sicurezza dei dati, verificare periodicamente la validità delle misure adottate dal fornitore e autorizzare eventuali cambiamenti nelle procedure.

La responsabilità ultima resta sempre interna allo studio: il cloud è un mezzo, non uno scudo giuridico.

Conclusioni: il cloud come opportunità, non scorciatoia

Il ricorso al cloud per la gestione dell’archivio digitale può rappresentare un’opportunità di efficienza e innovazione per lo studio professionale, ma richiede consapevolezza, competenza e una governance attenta. La sicurezza e la privacy non sono garantite automaticamente dalla tecnologia: vanno presidiate con procedure solide, contratti chiari e controlli regolari.

Solo così l’archivio digitale – che sia in cloud o locale – può essere un asset strategico, sicuro e conforme alle normative.

Scheda operativa – Archivi digitali e cloud: sicurezza, privacy e gestione del rischio

Scheda operativa
Obiettivo
Garantire la gestione sicura, conforme e resiliente degli archivi digitali, sia interni sia in cloud, assicurando autenticità, integrità, reperibilità e protezione dei dati.
Requisiti dell’archivio digitale
Autenticità: il documento deve essere riconducibile all’autore.
Integrità: contenuto immodificabile dopo la sua formazione.
Reperibilità: accesso rapido e controllato ai documenti.
Protezione: sistemi di sicurezza contro accessi non autorizzati.
Tracciabilità: registrazione di tutte le operazioni effettuate.
Misure di sicurezza
Controllo accessi con credenziali personali e autenticazione forte.
Crittografia dei dati in transito e a riposo.
Log di sistema conservati e consultabili in caso di audit.
Backup periodico e procedure di disaster recovery.
Privacy e GDPR
Nomina del fornitore cloud come responsabile esterno del trattamento.
Verifica e documentazione delle misure di sicurezza dichiarate dal provider.
Definizione dei tempi di conservazione e cancellazione sicura.
Gestione dei diritti degli interessati.
Valutazione d’impatto (DPIA) quando necessario.
Gestione del rischio
Analisi delle minacce (downtime, perdita dati, accessi non autorizzati).
Piani di prevenzione e risposta documentati.
Integrazione delle misure nel Manuale della Conservazione.
Continuità operativa e reversibilità
Clausole contrattuali di business continuity.
Recupero dati in formati aperti e leggibili.
Tempi massimi di ripristino garantiti.
Ruolo del Responsabile della Conservazione
Vigilanza sul rispetto delle regole tecniche.
Controllo periodico della sicurezza in cloud.
Verifica e aggiornamento delle procedure interne.
Autorizzazione a modifiche significative del sistema di conservazione.

Check-list di controllo – Archivi digitali e cloud

Check-list
Data verifica: [gg/mm/aaaa]
Verificatore: [Nome e Cognome]
Studio professionale: [Ragione sociale]
Periodo di riferimento: [da … a …]
 
1. Requisiti generali dell’archivio digitale
Requisito
Esito (✓/✗)
Note
Documenti identificabili univocamente tramite metadati


Formati ammessi (es. PDF/A, XML) correttamente utilizzati


Integrità dei documenti garantita (firma, marca temporale)


Tracciabilità di ogni operazione nei log


Accesso riservato a soggetti autorizzati


 
2. Sicurezza tecnica
Misura
Esito (✓/✗)
Note
Autenticazione forte per l’accesso


Crittografia dati a riposo


Crittografia dati in transito


Backup regolare con test di ripristino


Procedure di disaster recoverydocumentate


 
3. Privacy e conformità GDPR
Aspetto
Esito (✓/✗)
Note
Nomina fornitore cloud come responsabile esterno


Contratto con clausole su sicurezza e privacy


Registro dei trattamenti aggiornato


DPIA effettuata (se necessaria)


Procedure per esercizio dei diritti degli interessati


 
4. Gestione del rischio
Aspetto
Esito (✓/✗)
Note
Analisi rischi aggiornata


Piani di prevenzione formalizzati


Procedure di risposta a incidenti documentate


 
5. Continuità operativa e reversibilità
Aspetto
Esito (✓/✗)
Note
Clausole contrattuali di business continuity presenti


Reversibilità dei dati garantita


Formati di esportazione aperti e leggibili


Tempi di ripristino conformi a SLA


 
6. Ruolo del Responsabile della Conservazione
Aspetto
Esito (✓/✗)
Note
Vigilanza documentata sulle procedure in cloud


Controllo periodico delle misure di sicurezza


Aggiornamento del Manuale della Conservazione


 
Esito finale verifica:
[✓] Conforme
[ ] Non conforme – richiede azioni correttive
Firma del verificatore: ______________________

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