CIRCOLARE MONOGRAFICA
DI ANDREA BALDUCCI | 6 NOVEMBRE 2025
Guida di lettura semplice ma completa, utile per “governare il flusso” UniEMens e prevenire gli errori che bloccano DM, DURC o note di rettifica
L’UniEMens rappresenta il cuore del sistema contributivo italiano. È il flusso mensile con cui il datore di lavoro, direttamente o tramite il consulente del lavoro delegato, comunica all’INPS i dati retributivi e contributivi dei propri lavoratori.
In un’unica trasmissione vengono riepilogati, per ciascun mese, i dati aziendali e quelli individuali, consentendo all’Istituto di determinare la contribuzione dovuta e aggiornare in tempo reale la posizione assicurativa dei dipendenti.
Premessa
Nel tempo, il flusso UniEMens è diventato sempre più complesso, arricchendosi di sezioni, codici e controlli incrociati. L’INPS, consapevole delle difficoltà operative che ne derivano, ha elaborato – in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro – un Vademecum operativo che fornisce un linguaggio comune e soluzioni pratiche alle principali anomalie riscontrate.
Scopo di questa circolare è fornire ai colleghi consulenti una guida di lettura semplice ma completa, utile per “governare il flusso” UniEMens e prevenire gli errori che bloccano DM, DURC o note di rettifica.
Il percorso logico dell’UniEMens
Ogni mese il flusso trasmesso all’INPS attraversa un percorso logico che porta alla generazione del cosiddetto DM2013 virtuale, ossia la denuncia mensile aziendale in formato elettronico. Il flusso viene prima controllato e validato: se tutte le denunce individuali e aziendali sono coerenti tra loro, si parla di DM quadrato; se emergono differenze, si parla invece di DM squadrato.
L’UniEMens diventa “quadrato” quando la somma dei valori individuali coincide con i totali dichiarativi aziendali. Al contrario, è “squadrato” quando vi è una differenza superiore a 5 euro tra i due livelli di calcolo.
La quadratura è condizione essenziale per la generazione del DM e, di conseguenza, per l’assolvimento dell’obbligo contributivo e il rilascio del DURC. Un flusso non quadrato equivale, a tutti gli effetti, a una denuncia non validamente presentata.
Il DM Quadrato
Quando il DM è quadrato, l’INPS genera il modello DM2013, che può essere:
- formalmente corretto: pronto per il calcolo e l’abbinamento con l’F24;
- formalmente errato: presenta incongruenze bloccanti o avvisi, contrassegnati dai cosiddetti “pallini”.
Il pallino rosso (ERRORE) indica un’anomalia grave che blocca la lavorazione del flusso (ad esempio, incongruenze nei codici contributivi o dati anagrafici invalidi).
Il pallino giallo (AVVISO) segnala invece un errore forzabile, che l’INPS potrà risolvere d’ufficio dopo 90 giorni se non corretto.
Se in un flusso un lavoratore è stato esposto con tipo contribuzione errato (es. 59 anziché 58), il consulente potrà:
1 – variare solo il tipo contribuzione mantenendo invariati i contributi;
oppure
2 – eliminare la denuncia errata e reinviarla corretta.
In entrambi i casi, l’intervento non altera il saldo della denuncia ma consente all’INPS di aggiornare i dati individuali.
Se l’anomalia è contrassegnata da un pallino giallo, ad esempio mancanza di codice autorizzazione o disallineamento CIG, il consulente può correggere con variazione UniEMens oppure fornire la documentazione per l’inserimento del CA.
Trascorsi 90 giorni senza correzione, il sistema genera automaticamente una nota di rettifica.
Il DM Squadrato
Un flusso UniEMens “squadrato” non genera il DM2013 e quindi non può considerarsi valido ai fini dell’assolvimento dell’obbligo contributivo.
A seconda del tipo di squadratura, si distinguono i seguenti tre casi: provvisorio, anomalo o non generabile.
DM Provvisorio
Si verifica quando i totali aziendali a debito o a credito sono superiori alla somma dei valori delle denunce individuali.
In pratica, l’azienda ha dichiarato più di quanto risulta dalle denunce dei lavoratori.
Cause tipiche:
- mancano una o più denunce individuali;
- omissione di imponibili in una o più posizioni;
- errori nei totali aziendali.
– se manca una denuncia individuale → inviarla con l’opzione Variazione UniEMens;
– se i dati individuali sono errati ma non nei criteri di univocità → reinviare la denuncia corretta;
– se l’errore riguarda solo i totali aziendali → inviare la sola denuncia aziendale con i valori aggiornati.
Evitare sempre l’eliminazione totale del flusso: la ritrasmissione integrale può generare duplicazioni o aggravare la squadratura.
DM Anomalo
Si verifica quando la somma delle denunce individuali supera i totali aziendali. In questo caso l’azienda ha dichiarato meno di quanto risulta dalle posizioni individuali.
Causa più frequente: doppie denunce per lo stesso lavoratore con criteri di univocità diversi (ad esempio, cambio qualifica nel mese non gestito correttamente). Il sistema considera le denunce aggiuntive come nuove posizioni, gonfiando il totale.
Confrontare il DM virtuale INPS con il DM prodotto dalla procedura paghe, verificare dove si collocano gli importi eccedenti (in rosso nella sezione “consultazione denunce individuali”) ed eliminare le denunce doppie.
Se invece la doppia denuncia è corretta (es. variazione reale di qualifica), allora occorre aggiornare i totali aziendali per ristabilire la quadratura.
DM Non generabile
È il caso più critico: mancano del tutto le denunce aziendali o individuali, impedendo la formazione del DM2013. Finché non si ripristina la coerenza tra le sezioni, l’obbligo contributivo non è assolto.
La data di presentazione di un DM2013 sarà quella in cui il flusso risulta finalmente quadrato.
Questo dato incide anche sul calcolo delle sanzioni e sulle verifiche di validità delle autorizzazioni CIG.
La gestione degli errori Emens
Gli errori “Emens” riguardano la parte individuale delle denunce. Possono derivare da dati anagrafici errati, incongruenze nei calendari giornalieri, omissioni di elementi obbligatori o codifiche non coerenti.
Di seguito alcune tipologie frequenti con il relativo approccio operativo:
- CFNV – Codice fiscale non validato
Il codice fiscale non risulta all’Anagrafe tributaria. Occorre cancellare la denuncia errata e reinviare il flusso corretto. È consigliato segnalare l’intervento via Cassetto Previdenziale, oggetto “Emens”. - CFOM – Codice fiscale omocodice
Problema di omocodia. Stessa procedura del CFNV, previa conferma del CF valido. - CINC – Preavviso dati in attesa di completamento
Mancano elementi obbligatori di cessazione o di preavviso. Va variata la denuncia del mese di cessazione completando i dati mancanti. - Z011 – Variabili retributive non corrispondenti
Il sistema non trova la denuncia originaria su cui applicare la variabile. Occorre reinviare la denuncia con i dati di chiave coerenti (qualifica, matricola, tipo contribuzione).
Altre segnalazioni (es. SP20-SP44) riguardano incongruenze tra giorni lavorati, coperture e imponibili, frequenti nei settori spettacolo e sport. Per ogni errore, l’help on-line fornisce istruzioni puntuali; è buona prassi scaricare l’elenco in Excel e monitorare mensilmente le posizioni con errori aperti.
Come variare un UniEMens trasmesso e quadrato
Una delle domande più ricorrenti tra gli operatori è: “posso modificare un UniEMens già trasmesso e quadrato?”.
La risposta è sì, ma con regole precise.
Occorre distinguere tra:
- variazione: modifica senza valenza contributiva (es. dati anagrafici, date, settimane lavorate);
- regolarizzazione: modifica con valenza contributiva (es. imponibili o agevolazioni errate), che genera un VIG (variazione in gestione).
Operativamente:
Accedendo a Servizi per aziende e consulenti → UniEMens → Variazione UniEMens, si seleziona la matricola e il mese da correggere.
Le principali opzioni sono:
- opzione 1: variazioni senza impatto contributivo (es. dati anagrafici o TFR);
- opzione 2: per sistemare DM squadrati (variazioni di denunce individuali o aziendali);
- opzione 3.1 e 3.2: per correggere errori formali (pallino rosso o giallo) o intervenire su note di rettifica.
– Se il flusso è quadrato ma con pallino rosso → usare Opzione 3.1 e correggere la denuncia errata senza toccare i totali.
– Se è presente una nota di rettifica non definita → intervenire con Variazione UniEMens prima della regolarizzazione.
– Se la nota è definita (pagata o compensata) → si può procedere a una regolarizzazione spontanea (tipo “RS”).
Nel caso di doppio intervento (variazione + regolarizzazione), l’ordine corretto è sempre:
1 – prima la variazione che mantiene il saldo;
2 – poi la regolarizzazione vera e propria.
Regolarizzazioni e VIG
Ogni regolarizzazione genera un VIG, cioè una proposta di variazione contabile che viene verificata e confermata dalla sede INPS.
Il sistema distingue i VIG in:
- E (Entrata) → aggiunge dati o aumenta il debito;
- G (Gestione) → elimina o riduce dati già trasmessi;
- E+G → regolarizzazione mista (sia variazioni a credito che a debito).
Se un incentivo disabili è stato indicato con codice errato, la correzione genera una VIG G per l’eliminazione del dato errato e una VIG E per l’inserimento di quello corretto.
La differenza (saldo) sarà poi oggetto di versamento o rimborso, a seconda del segno.
È importante ricordare che un VIG non può formarsi finché sono presenti denunce errate o note di rettifica non definite.
Il portale contributivo: strumento di controllo
Il Portale contributivo “Aziende e Intermediari” è l’ambiente di monitoraggio principale.
Da qui si può:
- verificare lo stato delle denunce (corretto, errato, contabilizzato);
- consultare errori con pallino giallo/rosso;
- seguire l’iter dei VIG e delle regolarizzazioni;
- visualizzare le note di rettifica e i motivi del calcolo (aliquote, CIG, codici autorizzazione mancanti).
Ogni consulente dovrebbe inserire nel proprio flusso di lavoro un controllo mensile delle sezioni “Denunce”, “VIG” e “Rettifiche”.
Questo consente di intercettare tempestivamente anomalie che, se trascurate, possono incidere sul DURC o sulla corretta esposizione contributiva.
Conclusione operativa
L’UniEMens non è più un semplice file mensile ma un flusso dinamico che rappresenta la posizione contributiva dell’azienda in tempo reale. Comprendere la logica di quadratura, distinguere correttamente tra variazione e regolarizzazione e saper leggere il DM2013 virtuale è oggi una competenza imprescindibile per il consulente del lavoro.
In sintesi:
- verificare sempre la quadratura dopo l’invio;
- intervenire tempestivamente su DM squadrati o anomali;
- correggere i pallini rossi e monitorare i gialli;
- chiudere le note di rettifica prima di avviare regolarizzazioni;
- utilizzare il portale contributivo come “cruscotto” operativo di controllo.
Il Messaggio INPS n. 4271/2020 e il relativo Vademecum rappresentano una bussola per orientarsi in un sistema complesso ma gestibile.
Solo governando consapevolmente il flusso, e non subendolo, possiamo garantire alle aziende assistite la piena regolarità contributiva e la serenità operativa che il nostro ruolo professionale richiede.
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