CIRCOLARE MONOGRAFICA
DI ARMANDO FOSSI | 9 LUGLIO 2025
Guida operativa ai principali ambiti in cui il commercialista può portare valore: dalla sostenibilità del modello di ricavi alla valutazione delle partnership, dalla simulazione finanziaria alla preparazione ai round di investimento
In un’economia sempre più influenzata da innovazione e nuovi modelli di business, la figura del commercialista può diventare un punto di riferimento prezioso per le imprese in fase di avvio e crescita. La conoscenza della materia fiscale e contabile resta fondamentale, ma non basta più. Sempre più spesso, le start-up e le PMI innovative hanno bisogno di qualcuno che le affianchi anche su decisioni strategiche, valutazioni economico-finanziarie, sostenibilità del business model e accesso ai capitali.
Questa nuova prospettiva non richiede di “cambiare mestiere”, ma di estendere il perimetro del proprio intervento. Il commercialista, grazie alla vicinanza ai numeri dell’impresa e alla sua visione trasversale, è in una posizione ideale per fornire strumenti pratici e indicazioni concrete, capaci di incidere fin dai primi mesi di vita dell’impresa.
L’articolo propone quindi una guida operativa ai principali ambiti in cui il commercialista può portare valore: dalla sostenibilità del modello di ricavi alla valutazione delle partnership, dalla simulazione finanziaria alla preparazione ai round di investimento.
In ognuna di queste fasi, il commercialista può rivestire un ruolo chiave, traducendo concetti complessi in scelte accessibili e supportando l’imprenditore con metodo, strumenti e visione.
Attraverso esempi concreti, schemi operativi e casi reali, il contributo vuole offrire una visione evoluta del mestiere, capace di affiancare le imprese nel percorso più delicato: trasformare una buona idea in un’impresa sostenibile.
Glossario dei termini chiave
Termini in inglese | Traduzione in italiano |
Start-up | Impresa innovativa in fase iniziale |
Burn rate | Tasso di consumo mensile di cassa |
Runway | Mesi di autonomia finanziaria prima di finire la cassa |
SAFE (Simple Agreement for Future Equity) | Contratto semplice per aumento di capitale sociale futuro |
Convertible loan | Prestito convertibile in quote |
Cap table (Capitalization table) | Tabella della struttura societaria |
Equity | Capitale sociale / partecipazione in azienda |
Round di investimento | Fase di raccolta fondi con investitori |
Due diligence | Verifica documentale e contabile da parte degli investitori |
Revenue model | Modello di generazione dei ricavi |
Freemium | Modello gratuito con funzionalità a pagamento |
Pay-per-use | Modello “paga per quanto usi” |
SaaS (Software as a Service) | Software venduto in abbonamento |
KPI (Key Performance Indicator) | Indicatore chiave di performance |
Churn | Tasso di abbandono dei clienti |
CAC (Customer Acquisition Cost) | Costo per acquisire un nuovo cliente |
MVP (Minimum Viable Product) | Prototipo minimo funzionante |
Funding | Raccolta di capitali |
Governance | Sistema di gestione e controllo dell’impresa |
Venture Capital / VC | Investitori specializzati in start-up |
Incubatore / Acceleratore | Strutture di supporto alle start-up |
Introduzione – Il commercialista oltre la contabilità
Per troppo tempo il ruolo del commercialista è stato percepito come meramente dichiarativo: registrare, liquidare, trasmettere. Una funzione necessaria ma marginale, spesso invisibile nel processo decisionale dell’impresa. In realtà, il contesto economico e tecnologico in cui operano oggi le imprese – in particolare le start-up e le PMI innovative – impone una ridefinizione profonda di questa figura professionale, un cambio di paradigma.
Il nuovo paradigma: da compliance a consulenza
Il commercialista moderno non può più limitarsi a “fotografare” i numeri del passato. Deve diventare un interprete dei dati, un alleato strategico per i founder, un architetto della crescita aziendale.
Un founder alle prime armi difficilmente possiede tutte le competenze per:
- elaborare simulazioni finanziarie
- valutare la sostenibilità di un’offerta commerciale
- pianificare correttamente l’allocazione dei capitali raccolti.
In questo scenario, il commercialista può rappresentare una guida esperta in grado di trasformare la complessità finanziaria in un cruscotto decisionale semplice e concreto.
Box Operativo – Come evolvere il proprio ruolo
Checklist per commercialisti che vogliono diventare partner strategici delle imprese innovative:
- Integrare la consulenza fiscale con strumenti di previsione finanziaria (cash flow, KPI, runway).
- Offrire simulazioni operative (cap table, break-even, pricing) già in fase di start-up.
- Attivare un network di contatti utili: incubatori, investitori, software partner.
- Strutturare i servizi in pacchetti modulari: contabilità + strategia + advisory.
L’Era delle start-up: sfide e opportunità
Le start-up sono diventate uno dei simboli della trasformazione economica degli ultimi anni. Non solo per la loro capacità di innovare, ma anche per il modo in cui mettono in discussione modelli organizzativi tradizionali, catene di valore consolidate e relazioni con clienti e fornitori. Ma attenzione: il mito della “start-up che ce la fa da sola nel garage” è una favola per romantici.
La verità è molto più concreta: per crescere servono metodo, capitale, dati e alleanze.
Le tre sfide sistemiche delle start-up italiane
- Accesso ai capitali
Il sistema italiano resta bancocentrico. Le alternative flessibili all’equity, come SAFE, convertibili o revenue-based financing, sono ancora poco diffuse e spesso non comprese a fondo da imprenditori e professionisti. Molte start-up si affidano a bandi pubblici, con il rischio di tempistiche incompatibili con i cicli di vita del business. - Modello di business fragile o incompleto
Troppo spesso si confonde il prodotto con il business model. Ma non basta avere una buona app o un’idea geniale: serve capire chi paga, quanto paga e quanto costa servire quel cliente nel tempo. - Difficoltà di scalabilità
Una start-up può anche avere clienti soddisfatti, ma se non riesce a replicare il modello in nuovi mercati o con volumi maggiori, resta ferma. La scalabilità richiede processi, automazione, partner e tecnologia – tutti elementi spesso trascurati nella fase iniziale.
Il ruolo strategico del commercialista in questo scenario
Il commercialista ha un’opportunità unica: diventare la figura che accompagna le start-up non solo nei conti, ma nella costruzione delle basi per la scalabilità.
Il commercialista è spesso la prima figura esterna ad avere accesso ai numeri reali della start-up.
Questo lo rende il candidato ideale per trasformarsi in interprete delle traiettorie evolutive dell’impresa.
Tra i punti su cui può incidere concretamente:
- Analisi dei margini fin dalle prime vendite.
- Riconfigurazione dei costi fissi/variabili e calcolo del break-even.
- Scelte tra diversi modelli di revenue.
- Pianificazione del fabbisogno di cassa su orizzonti a 6-12 mesi.
Caso reale – Un errore di scalabilità evitato grazie a un intervento proattivo
Una start-up di logistica urbana, in crescita nei primi mesi grazie a un modello pay-per-use, stava valutando di aprire 3 nuove città contemporaneamente. Il commercialista, utilizzando i dati storici e integrando una semplice simulazione di marginalità per zona, ha evidenziato che il costo di acquisizione clienti nelle nuove aree avrebbe richiesto runway di almeno 14 mesi, ma la cassa disponibile era sufficiente per 7.
Soluzione
Il team ha scelto di scalare in una sola nuova città, validare il modello, e cercare capitali freschi con una logica più sostenibile.
Box operativo – Domande guida da porre a una start-up cliente
- Qual è il tuo modello di revenue e come si comporta in caso di crescita rapida?
- Hai identificato i costi che aumentano con il volume di vendite e quelli che restano stabili?
- Che margine hai su ogni canale di vendita o segmento cliente?
- Cosa succede alla tua cassa se aumenti le vendite del 50% in 6 mesi?
- Hai già strumenti per leggere questi dati mese per mese?
Conclusione della sezione
Il commercialista che conosce le logiche delle start-up – e sa trasformare i numeri in scenari strategici – può fare la differenza. Non serve reinventare la professione, ma ripensare dove e come applicare le proprie competenze. In un ecosistema dove pochi parlano il linguaggio della sostenibilità economico-finanziaria, il commercialista ha l’occasione di diventare la voce più autorevole.
Gli strumenti finanziari a supporto della crescita
Molte start-up affrontano il tema del capitale in maniera binaria: o si raccoglie equity o non si raccoglie nulla. Eppure, nel mezzo esiste una gamma sempre più ampia di strumenti ibridi e flessibili che permettono di finanziare la crescita senza perdere subito quote, governance o autonomia.
Il ruolo del commercialista, in questo contesto, è duplice: da un lato, aiutare a comprendere le opzioni realmente disponibili, dall’altro a modellarne l’impatto sulla struttura societaria e sulla cassa.
Le alternative all’equity puro: una panoramica operativa
Strumento | Caratteristiche principali | Quando è utile |
SAFE | Contratto semplice per equity futura. Nessuna scadenza o interesse. | Raccolta veloce pre-seed con investitori informali. |
Convertible Loan | Prestito con opzione di conversione. Ha una scadenza e, a volte, interessi. | Start-up già operative, ma senza valutazione chiara. |
Strumenti Finanziari Partecipativi (SFP) | Partecipano agli utili, ma non alla governance. | Per attrarre investitori passivi. |
Revenue-Based Financing (RBF) | Rimborso in % sul fatturato mensile, fino a raggiungere un tetto (es. 2x). | Modelli SaaS, e-commerce, aziende con MRR. |
Il ruolo del commercialista: progettista di equilibrio
Il commercialista può:
- Simulare l’effetto di SAFE o convertibili sulla cap table a 12-24 mesi.
- Valutare la sostenibilità del RBF in base alla stagionalità dei ricavi.
- Calcolare il trade-off tra diluizione e flessibilità finanziaria.
- Suggerire strumenti diversi per fasi diverse (es. SAFE in pre-seed, SFP in early stage, equity puro solo in Series A).
Un SAFE non è “gratis”: porta con sé una diluizione posticipata. Serve visione per capire quando conviene e come strutturarlo.
Caso reale – SAFE mal strutturato e diluizione non prevista
Una start-up nel settore EdTech raccoglie 100.000 € tramite SAFE a un cap di 1M.
L’anno dopo, chiude un round a una valutazione di 1,2M: l’investitore SAFE converte con uno sconto del 20%, ottenendo l’equivalente del 10% della società. Il team, che non aveva considerato questo impatto nel cap table, si trova sottocapitalizzato e costretto a rinegoziare con i nuovi investitori.
Un semplice foglio excel condiviso dal commercialista, con simulazione dell’equity futura, avrebbe evitato l’effetto sorpresa.
Box operativo – Domande guida per affiancare una start-up nella scelta dello strumento
- Di quanti mesi di runway hai bisogno per validare il modello?
- Qual è il tuo attuale livello di ricavi ricorrenti?
- Quanto sei disposto a diluirti oggi rispetto a tra 12 mesi?
- Hai già un piano d’uso dei fondi? Quanto puoi spendere davvero in 6 mesi?
- Gli investitori portano solo denaro o anche relazioni/commerciale/know-how?
- Notion, Airtable, Coda: dashboard visuali per team start-up digitali, facilmente integrabili.
Il commercialista può aiutare a personalizzare questi strumenti in funzione del modello di business della start-up, costruendo moduli di input automatici, alert mensili, visualizzazioni utili anche per investitori o advisor.
Caso reale – Un cruscotto che ha salvato una start-up
Una start-up B2B in ambito logistico pensava di essere in piena “fase di crescita” grazie a 5 nuovi contratti acquisiti in 2 mesi.
Ma il cruscotto, realizzato insieme al commercialista con KPI aggiornati ogni 30 giorni, ha mostrato che:
- il burn rate era aumentato del 40% a causa dell’onboarding di nuovi clienti,
- la cassa sarebbe finita in 4 mesi,
- il CAC era salito a livelli non sostenibili.
Soluzione
Azioni correttive immediate sui costi fissi e lancio anticipato del fundraising. Crisi evitata con 90 giorni di anticipo.
Box operativo – Mini check-list per costruire un cruscotto utile
- Hai un file mensile che mostra entrate/uscite e saldo cassa?
- I costi fissi e variabili sono separati?
- Puoi sapere oggi quanti mesi ti restano prima di finire la liquidità?
- Riesci a collegare i tuoi ricavi ai costi di acquisizione e servizio?
- Hai un alert che si attiva se bruci >20% di cassa al mese?
Conclusione della sezione
Il cruscotto finanziario non è un lusso da scale-up: è la bussola operativa quotidiana per ogni start-up. Il commercialista ha l’occasione di smettere di “controllare i conti a posteriori” e iniziare a guidare le decisioni a monte. Chi presidia il dato, guida la rotta.
Il commercialista come facilitatore di partnership strategiche
La crescita di una start-up è raramente un percorso isolato. Nessuna impresa giovane può permettersi di affrontare il mercato senza appoggiarsi a una rete di partner: tecnologici, commerciali, finanziari, istituzionali. Le partnership sono acceleratori naturali di sviluppo, ma anche meccanismi complessi da negoziare, gestire e valorizzare. Qui entra in campo una figura chiave, spesso sottovalutata: il commercialista.
Partnership: moltiplicatori di impatto
Tipo | Obiettivo strategico | Esempio operativo |
Commerciale | Aumento delle vendite e dei canali di accesso | Rivendita, affiliazioni, distribuzione B2B |
Tecnologica | Accesso a funzionalità o integrazioni | API condivise, white-label, moduli plug-in |
Finanziaria | Supporto al capitale o gestione del cash flow | Revenue sharing, co-investimento, factoring operativi |
Industriale | Validazione e scalabilità nei settori produttivi | Sperimentazione con clienti pilota |
Istituzionale | Reputazione e relazioni | Università, acceleratori, cluster territoriali |
Una partnership efficace è quella in cui entrambe le parti guadagnano: visibilità, dati, clienti o efficienza.
Il ruolo del commercialista in ogni fase della partnership
Prima dell’accordo
- Analizza la redditività attesa della collaborazione.
- Verifica l’impatto fiscale e contabile del modello proposto.
- Suggerisce la forma contrattuale più coerente: licenza, joint venture, distribuzione, consulenza, ecc.
Durante l’esecuzione
- Monitora i KPI associati alla partnership (ricavi generati, costi di servizio, break-even).
- Allerta in caso di squilibrio tra effort e ritorno.
Dopo l’avvio
- Misura i benefici diretti e indiretti.
- Supporta la revisione dei termini o il rinnovo.
Caso reale – Start-up + GDO: partnership tecnologica con impatto operativo
Una start-up nel settore foodtech ha integrato la propria piattaforma con un sistema gestionale della GDO. Il commercialista ha:
- valutato l’opzione tra royalty e revenue sharing (scegliendo la seconda),
- simulato gli impatti fiscali dell’accordo sulla marginalità netta,
- redatto un prospetto per aggiornare mensilmente la redditività della partnership.
Risultato
Modello contrattuale sostenibile, margine netto del 17%, scalabilità a 3 nuove insegne.
Box operativo – Come valutare una partnership dal punto di vista del commercialista
- C’è equilibrio tra rischio assunto e potenziale ritorno?
- I ricavi attesi sono tracciabili e facilmente rendicontabili?
- La partnership genera cashflow reale o solo visibilità?
- L’accordo è fiscalmente sostenibile (IVA, imposte, IRAP)?
- C’è coerenza con il posizionamento strategico dell’azienda?
Conclusione della sezione
Il commercialista può essere molto più di un revisore di contratti: può diventare un architetto di alleanze, capace di leggere numeri, interpretare rischi e valorizzare sinergie. In un mondo dove le partnership sono la regola e non l’eccezione, chi sa strutturarle crea valore duraturo per sé e per i propri clienti.
Definizione del modello di ricavi e pricing strategy
Il successo di una start-up non dipende solo dal prodotto, ma dal modo in cui questo viene monetizzato. Il modello di ricavi e la strategia di pricing sono leve fondamentali per garantire la sostenibilità economica e la scalabilità. Tuttavia, sono anche tra le decisioni più delicate e meno strutturate nei business plan early-stage.
“Un buon prodotto con un cattivo pricing è una start-up fallita.
Un prodotto mediocre con un buon pricing può diventare un’impresa profittevole.”
I principali modelli di revenue: una guida comparativa
Modello | Descrizione | Quando conviene |
Subscription (SaaS) | Ricavo ricorrente mensile/annuale | Software, piattaforme, B2B, contenuti |
Freemium | Funzionalità base gratuite + upgrade a pagamento | App, tool digitali, social, virali |
Pay-per-use | Pagamento per singolo utilizzo o consumo | API, servizi cloud, logistica |
Marketplace | Commissione su transazioni tra terzi | Matching domanda/offerta (es. Booking) |
Licensing B2B | Licenze vendute ad aziende o istituzioni | Software verticali, industriali |
Revenue sharing | Percentuale sui ricavi di un partner | Canali di distribuzione, franchising |
Il commercialista può supportare la start-up nella simulazione dei ricavi, confrontando margini, tempistiche di incasso e impatto fiscale dei diversi modelli.
La strategia di pricing: tra psicologia e numeri
Molte start-up sbagliano pricing per una di queste 5 ragioni:
- Prezzi troppo bassi → per “entrare nel mercato” → margini negativi.
- Nessun test A/B → impossibilità di ottimizzare la conversione.
- Prezzo unico → senza tener conto della segmentazione clienti.
- Fissazione sul prezzo della concorrenza → senza valorizzare la proposta.
- Ignoranza del valore percepito → distorsione del posizionamento.
Il prezzo non è solo un numero: è una dichiarazione di valore.
Comunica cosa sei e a chi ti rivolgi.
Il ruolo del commercialista nella strategia di pricing
- Analizza i costi diretti e indiretti per stimare la marginalità per linea di business.
- Simula il break-even a diversi livelli di prezzo.
- Stima l’impatto IVA e imposte indirette sulle diverse formule (B2B vs B2C).
- Integra il pricing nel piano economico-finanziario per evitare squilibri.
Caso reale – Strategia freemium ottimizzata con supporto consulenziale
Una start-up nel settore HR tech offriva un piano gratuito e un piano premium da 9€/mese. Con 4.000 utenti attivi, ma solo 80 conversioni, il commercialista ha suggerito:
- di creare un terzo piano “intermedio” (4€/mese),
- segmentare il pubblico con sconti progressivi a seconda dell’uso,
- ridefinire la soglia del piano gratuito in base al valore erogato.
Risultato
Conversion rate aumentato del +260% in 3 mesi, mantenendo una marginalità superiore al 60%.
Box operativo – Domande guida da porre al cliente su ricavi e pricing
- Qual è il modello di incasso (ricorrente o una tantum)?
- Hai una visione dei margini per ogni segmento cliente?
- Hai testato diverse fasce di prezzo?
- Che impatto avrebbe un aumento del 10% sui ricavi totali?
- I tuoi prezzi sono coerenti con il valore percepito dal tuo target?
Conclusione della sezione
Il modello di ricavi e il pricing non sono scelte da fare “a naso” o solo in base al mercato. Sono decisioni strategiche che incidono su tutta la struttura finanziaria e operativa dell’impresa. Un commercialista consapevole può trasformare queste decisioni da potenziali rischi in leve di crescita misurabili e sostenibili.
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