CIRCOLARE MONOGRAFICA
DI SANDRA PENNACINI | 15 SETTEMBRE 2025
Come determinare correttamente reddito e VPN IRAP nel CPB 2025/2026
In vista dell’adesione al CPB 2025/2026, oltre alla verifica del rispetto dei requisiti di accesso e dell’assenza di cause di esclusione, il corretto approccio all’istituto richiede di verificare con attenzione la compilazione dei righi P04 e P05, che riportano rispettivamente il reddito 2024 e il VPN IRAP, entrambi rivisti in “ottica concordato”.
Premessa
In vista dell’adesione al CPB 2025/2026, oltre alla verifica del rispetto dei requisiti di accesso e dell’assenza di cause di esclusione, il corretto approccio all’istituto richiede di verificare con attenzione la compilazione dei righi P04 e P05, che riportano rispettivamente il reddito 2024 e il VPN IRAP, entrambi rivisti in “ottica concordato”.
Ciò significa rideterminare tali valori a partire da quanto dichiarato ai fini fiscali nell’anno 2024, tenuto conto della necessità di “depurare” tali somme delle eventuali variabili che non rientrano nell’accordo con il Fisco (artt. 15 e 16 del D.Lgs. n. 13/2024).
I righi P04 (reddito 2024 CPB) e P05 (VPN IRAP 2024 CPB, per i contribuenti ancora assoggettati a imposta regionale sulle attività produttive) rappresentano non solo una variabile che influenza in modo determinante la proposta di concordato, ma anche il punto di riferimento per il versamento della maggiorazione acconti dovuta in caso di adesione al CPB (determinati con criterio storico in presenza di adesione per il 2025 per valori superiori a quelli dichiarati nel 2024), nonché, per gli anni successivi, il riferimento per l’eventuale applicazione della c.d. “flat tax concordato”, che può essere invocata dal contribuente laddove il reddito concordato (per il 2025 e/o per il 2026) sia superiore a quello dichiarato nel 2024 come indicato nel rigo P04 (entro una base imponibile di massimo 85.000 euro).
La proposta formulata dal motore di calcolo ISA e CPB 2025 non è sempre del tutto intelleggibile, così come in effetti non lo è l’esito stesso del modello ISA. In altri termini, non sempre è immediato comprendere da cosa derivi il calcolo effettuato dall’Amministrazione finanziaria; vi sono tuttavia alcuni aspetti essenziali comuni a tutti i contribuenti, da tenere sempre in considerazione per un corretto approccio all’istituto disciplinato dal D.Lgs. n. 13/2024.
Leggi anche CPB 2025/2026: casi pratici su accesso, eventi straordinari e variazioni societarie – CPB 2025/2026: casi pratici su errori e ripensamenti nell’adesione al concordato preventivo biennale – CPB 2025/2026: caso pratico di forfetario passato a regime ordinario nel 2024 in costanza di CPB
La base dati di partenza
In premessa è indispensabile ricordare – che prima di approcciare la proposta di concordato – il modello ISA 2025 anno 2024, che rappresenta uno degli elementi essenziali sul quale si fonda la proposta per il biennio successivo, deve essere perfettamente compilato e completo in ogni sua parte.
È quindi necessario verificare che:
- Il reddito e il VPN IRAP siano stati correttamente determinati.
- Il modello ISA sia compilato correttamente in ogni sua parte (dati contabili e extracontabili).
- Che il contribuente abbia assunto una decisione su un eventuale adeguamento spontaneo al modello ISA 2025 reddito 2024, poiché ciò influenza i valori fiscalmente rilevanti (invero tale fase, incidendo sulla determinazione del saldo 2024 e primo acconto 2025 dovrebbe già essere ampiamente definita).
- Che il file dati ulteriori ai fini ISA, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate nel cassetto fiscale del contribuente e prelevabile da quest’ultimo, oppure da un intermediario delegato (a seguito di specifica delega o già delegato al cassetto fiscale), sia stato correttamente prelevato ed importato nel motore di calcolo ISA, diversamente l’indicatore sintetico di affidabilità fiscale può risultare errato.
Si raccomanda di prestare particolare attenzione alla corretta importazione del file dati ulteriori, poiché prima della pausa estiva sono pervenute numerose comunicazioni di alert da parte dell’Agenzia delle Entrate segnalanti l’avvenuta elaborazione del modello ISA dello scorso anno in assenza di tale informazione fondamentale. Da quanto sopra può essere dipeso un errato esito ISA e una diversa formulazione della proposta di concordato che, laddove fosse risultata superiore del 30% a quella eventualmente sottoscritta, comporta decadenza dai benefici.
L’effetto delle variabili non concordabili sulla proposta
Come si è detto in premessa, alcune variabili, enumerate dagli artt. 15 e 16 del D.Lgs. n. 13/2024, non rientrano nel “patto con il Fisco” del concordato. Tra queste, per esempio, le plusvalenze.
Specularmente, all’atto della compilazione del modello CPB, finalizzata all’ottenimento della proposta, occorre ragionare in maniera inversa, ovvero sottrarre dal reddito fiscale 2024 i componenti positivi e sommare i componenti negativi “non concordabili”, ovvero le poste elencate nell’art. 15 del Decreto “CPB” (per il lavoro autonomo) o nell’art. 16 (per i redditi di impresa).
Al fine di determinare correttamente il rigo P04, quindi, occorre partire dal reddito tassabile 2024 ed operare le seguenti rettifiche:
Reddito d’impresa rilevante ai fini CPB |
Reddito 2024 (rigo RF63 – RG31 modello Redditi 2025) |
SOTTRARRE Plusvalenze |
SOMMARE Minusvalenze |
SOTTRARRE Sopravvenienze attive |
SOMMARE Sopravvenienze passive |
SOTTRARRE Redditi da partecipazioni |
SOMMARE Perdite da partecipazioni |
SOMMARE Perdite su crediti |
SOTTRARRE Utili distribuiti |
SOMMARE Maxi Deduzione incremento occupazionale |
= Reddito rilevante ai fini del CPB (rigo P04 CPB) |
Reddito di lavoro autonomo rilevante ai fini CPB |
Reddito 2024 (rigo RE21 modello Redditi 2025) |
SOTTRARRE Plusvalenze |
SOMMARE Minusvalenze |
SOTTRARRE Redditi da partecipazione |
SOTTRARRE Redditi da cessione clientela o elementi immateriali |
SOMMARE Deduzione incremento occupazionale (art. 4, D.Lgs. n. 216/2023) |
Reddito rilevante ai fini del CPB (rigo P04 CPB) |
Il meccanismo è il medesimo dello scorso anno, con la sola novità della rilevanza anche della nuova variabile non concordabile, la c.d. maxi-deduzione per incremento del personale dipendente assunto a tempo indeterminato.
Sotto il profilo IRAP si opera in maniera similare, con la sola differenza che a rilevare sono solo le variabili rilevanti ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive (quindi, per esempio, non rilevano le perdite su crediti o la maxi-deduzione lavoro dipendente):
VPN IRAP rilevante ai fini del CPB |
VPN (al netto delle deduzioni) righi IP74 – IC76 – IE61 modello IRAP 2025 |
SOTTRARRE Plusvalenze |
SOMMARE Minusvalenze |
SOTTRARRE Sopravvenienze attive |
SOMMARE Sopravvenienze passive |
= VPN rilevante ai fini del CPB (rigo P05 CPB) |
Con l’ausilio di un esempio, verifichiamo ora cosa accade nel caso di errata indicazione dei valori presenti nei righi P04 e P05.
Ipotizziamo la seguente situazione di partenza:
Questo contribuente – tenuto conto dei dati contabili, extra contabili e del file dati ulteriori ISA – ha conseguito un punteggio ISA pari a 10 per l’anno 2024, potendo quindi anche godere del nuovo “calmiere” introdotto alla formulazione della proposta, che prevede che laddove le “aspettative” dell’Amministrazione finanziaria siano superiori a quanto dichiarato nell’anno antecedente il biennio concordatario (e quindi, nel nostro caso, nel 2024 per il CPB 2025-2026) la proposta debba comunque essere contenuta se il contribuente è fiscalmente affidabile (ovvero ha un ISA pari o superiore a 8).
Nello specifico:
Livello di affidabilità ISA | Limite massimo sulla proposta CPB |
10 | + 10% rispetto al reddito precedente |
≥ 9 < 10 | + 15% rispetto al reddito precedente |
≥ 8 < 9 | + 25% rispetto al reddito precedente |
A fronte dei valori indicati in P04 e P05 la proposta di concordato si presenta come segue:
Accentriamo ora l’attenzione sui possibili errori di compilazione e sulle loro conseguenze.
L’errore peggiore in assoluto che si possa compiere è quello di dimenticare di compilare P04 e/o P05. In questo caso, infatti, l’esito della proposta viene completamente falsato.
È chiaro che, in questo esempio, il fatto che qualcosa non sia corretto risulta evidente da già ad una prima lettura, posto che è impensabile immaginare che un contribuente che dichiara oltre 200.000 euro di reddito si veda proporre un concordato per il 2025 di 11.000 euro e 22.000 per il 2026. In questa circostanza, quindi, basta un’occhiata per rendersi conto del fatto che qualcosa non è stato compilato in modo corretto.
La “minimum tax” del CPB
Nell’esempio precedente si è ipotizzato il caso di mancata compilazione dei righi P04 o P05 a seguito di una dimenticanza, osservando come da ciò consegua una proposta totalmente falsata.
Possono comunque verificarsi casi nei quali effettivamente il reddito 2024 è estremamente basso, o viene dichiarata una perdita.
In questo caso occorre ricordare che la proposta di concordato si assesta sempre e comunque sui valori minimi settoriali.
In questo caso, quindi, il CPB si trasforma in una sorta di “minimum tax”, che impone al contribuente di assumere un impegno che non può comunque essere inferiore a quello atteso ed elaborato, in conformità a quanto disposto dai Decreti attuativi, tenuto conto della retribuzione corrisposta ad un lavoratore operante nel medesimo settore, non in forma autonoma.
Osservando i dati proposti in presenza di reddito 2024 pari a zero (o comunque molto basso), vedi l’esempio sotto riportato, è anche possibile rilevare l’effetto dello “sconto” che viene concesso ai contribuenti al fine di avvicinarli al CPB: per il primo anno di adesione (nel nostro esempio, il 2025) la proposta viene ridotta del 50% del maggior reddito atteso rispetto a quello dichiarato nel 2024.
Da ciò consegue che i contribuenti che si avvicinano all’istituto, con dati di partenza insoddisfacenti, nel valutare la proposta dovranno prestare particolare attenzione non solo e non tanto alla proposta 2025, quanto piuttosto alla proposta 2026, che può risultare proporzionalmente molto più alta e quindi più impegnativa da rispettare.
I possibili errori di compilazione del CPB e le loro conseguenze
Torniamo al caso iniziale, per il quale dapprima si è ipotizzato l’errore più evidente e grossolano, ovvero la mancata compilazione di P04 e/o P05.
Come si è detto, in tali circostanze la proposta di concordato risulta spesso irrealistica, tanto da evidenziare subito l’errore compiuto.
Più insidioso, invece, è il caso della mancata rettifica per variabili non concordabili, perché l’errore potrebbe essere meno evidente.
Riprendiamo i dati iniziali, ipotizzando questa volta che alla formazione del reddito 2024 (207.854 euro) abbia concorso una plusvalenza di 50.000 euro.
In questo caso, l’importo da indicare in P04 è di 157.854 euro, e in P05 è di 192.904 euro, pari ai dati di partenza meno la plusvalenza.
Alla luce dei nuovi valori la proposta di concordato diviene la seguente:
Nel caso in cui ci si dimentichi di rettificare le variabili non concordabili che comportano una riduzione del reddito o del VPN IRAP 2024 rivisto in ottica concordato, e quindi se il reddito o il VPN 2024 vengono erroneamente indicati per valori più alti rispetto a quelli che sarebbero stati corretti, la proposta di concordato risulta più alta del dovuto.
Ciò significa che il contribuente potrebbe, in caso di accettazione, assumere un accordo (comunque vincolante) per somme superiori a quelle che invece sarebbero state se il modello CPB fosse stato compilato correttamente (salvo che non si proceda a revoca del concordato entro il 30 settembre 2025 e, sempre entro la medesima data, non si proceda al rinvio dell’adesione con i dati corretti).
Nell’esempio proposto, infatti, se non si rettificano i valori della plusvalenza, il contribuente riceve (e potrebbe decidere di accettare) una proposta di 225.440 euro di reddito 2025 (e così via per la proposta reddituale 2026 e le proposte IRAP, che per brevità non si riportano), mentre se il CPB viene compilato correttamente la proposta di reddito 2025 è pari a 171.216, e quindi inferiore.
Da ciò è possibile giungere ad una conclusione: una eventuale dimenticanza nella rettifica delle variabili che vanno a diminuire P04 e P05 danneggia il contribuente in termini di proposta, ma la conseguenza peggio che può verificarsi è che il contribuente accetti una proposta maggiorata, circostanza questa che non può che far piacere all’Amministrazione finanziaria.
Più delicato nelle conseguenze, invece, è l’errore di segno opposto, ovvero il dimenticarsi di rettificare in aumento i medesimi righi qui oggetto di esame. Infatti, in tal caso la proposta avanzata dall’Amministrazione finanziaria, sulla base dei dati errati, può risultare inferiore a quella che sarebbe stata la proposta corretta, e se lo scostamento supera il 30% interviene decadenza ai sensi dell’art. 22 del D.Lgs. n. 13/2024 (ovvero, il contribuente perde tutti i benefici del concordato, per l’intero biennio, ma resta vincolato a determinare le imposte ed i contributi INPS dovuti sul maggiore tra il valore concordato ed il valore effettivo di reddito e VPN IRAP).
Verifichiamo quanto sopra argomentato, modificando nuovamente l’esempio iniziale.
Come si è detto, il reddito fiscale 2024 e il VPN IRAP 2024 che emergono dai dichiarativi 2025 sono, in assenza di rettifiche, pari a:
A fronte di tali dati, la proposta è la seguente:
Se prima abbiamo ipotizzato il caso della plusvalenza conseguita nel 2024 (che abbatte l’importo di P04), ora ipotizziamo il diverso caso di una variabile che invece va ad aumentare tale valore (ovvero, la presenza di un componente negativo 2024, fiscalmente deducibile, che rientra tra le c.d. “variabili non concordabili”).
Ipotizziamo quindi che nel 2024, alla formazione del reddito di 207.854 euro, abbia concorso una perdita su crediti fiscalmente deducibile (poiché le rettifiche devono essere effettuate guardando esclusivamente alle variabili fiscalmente rilevanti) di 30.000 euro ed una minusvalenza di 20.000 euro. Il reddito deve quindi essere rettificato in aumento di 50.000 euro, mentre il VPN IRAP di 20.000 euro.
I corretti valori da indicare nel modello CPB sono pertanto al rigo P04 257.854 euro ad al rigo P05 262.904 euro.
In base a tali valori la proposta corretta è la seguente, ben superiore a quella che si ottiene se erroneamente non si effettuano le richieste variazioni al reddito e al VPN 2024.
Conclusioni
In conclusione, per un corretto approccio al concordato non è sufficiente fermarsi alla disamina dei requisiti di accesso e delle cause di esclusione, giustificatamente al centro di grande attenzione, bensì è necessario anche adoperarsi affinché la proposta da valutare ed eventualmente accettare sia correttamente formulata, pena il rischio di sottoscrivere accordi con il Fisco indebitamente al rialzo o, peggio, passibili di decadenza.
Riferimenti normativi:
- D.Lgs. 12 febbraio 2024, n. 13D.Lgs. 12 febbraio 2024 n. 13Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale..
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