2° Contenuto Riservato: Compliance con l’INPS: nuovi strumenti di cooperazione, regolarizzazione contributiva e adeguamenti Uniemens

COMMENTO

DI ANDREA BALDUCCI | 11 NOVEMBRE 2025

Con l’entrata in vigore delle disposizioni introdotte dal D.L. n. 19 del 2 marzo 2024, convertito con modificazioni dalla Legge n. 56 del 29 aprile 2024, il sistema di vigilanza e gestione del rischio contributivo dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) è stato oggetto di una profonda revisione.

L’obiettivo della riforma, pienamente operativo dal 1° settembre 2024, è quello di favorire un modello di “compliance contributiva”, basato sul dialogo preventivo e sulla collaborazione tra Istituto e contribuenti, al fine di ridurre le irregolarità, agevolare l’emersione spontanea delle basi imponibili e promuovere l’adempimento tempestivo degli obblighi contributivi.

Si tratta di un cambiamento culturale e organizzativo significativo, che sposta l’asse dall’attività ispettiva e repressiva tradizionale verso una logica di prevenzione e cooperazione, in linea con i principi di buona amministrazione e con gli obiettivi del PNRR in materia di digitalizzazione e semplificazione dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e imprese.

La promozione della compliance in ambito contributivo

L’articolo 30, commi 5 – 9, del D.L. n. 19/2024 introduce un nuovo strumento di collaborazione attiva tra INPS e datore di lavoro, ispirato al principio di leale cooperazione tra contribuente e amministrazione.

Attraverso tale meccanismo, l’Istituto può individuare posizioni assicurative che presentano anomalie contributive – derivanti da scostamenti tra dati dichiarati, denunce Uniemens e comunicazioni obbligatorie Unilav – e inviare al contribuente una lettera di invito alla compliance, nella quale vengono segnalate le irregolarità riscontrate e le modalità per procedere alla regolarizzazione spontanea.

Il contribuente, entro il termine di 30 giorni dalla notifica, può:

  • fornire chiarimenti e controdeduzioni, qualora ritenga infondate le contestazioni;
  • oppure regolarizzare la propria posizione, accedendo al regime sanzionatorio agevolato previsto dalla legge.

La piattaforma di gestione delle azioni di compliance

In attuazione di tali disposizioni, l’INPS ha sviluppato la “Piattaforma di gestione delle azioni di compliance e di contrasto al lavoro sommerso”, finanziata nell’ambito del Progetto PNRR n. 130.

La piattaforma consente alle sedi territoriali di:
– visualizzare in tempo reale i datori di lavoro con anomalie tra comunicazioni obbligatorie e flussi Uniemens;
– assegnare le posizioni agli operatori incaricati della gestione istruttoria;
– inviare le lettere di compliance ai contribuenti attraverso il Fascicolo elettronico del contribuente;
– monitorare la successiva regolarizzazione.

Le comunicazioni inviate tramite la piattaforma recano come oggetto “Confronto Uniemens-Unilav” e vengono trasmesse anche al consulente del lavoro delegato, in modo da assicurare una gestione tempestiva e trasparente della procedura.

Il regime sanzionatorio agevolato

Elemento cardine della riforma è la previsione di un regime sanzionatorio ridotto per chi aderisce alla procedura di compliance, sanando spontaneamente la propria posizione entro i termini stabiliti.

Nello specifico:

  • in caso di omissione contributiva, la sanzione civile è pari al tasso ufficiale di riferimento (TUR), con limite massimo del 40% dei contributi non corrisposti;
  • in caso di evasione contributiva, la sanzione civile è pari al TUR maggiorato di 5,5 punti percentuali, sempre entro il limite del 40%.

In presenza di pagamento rateale, la misura agevolata è riconosciuta solo se la prima rata viene versata entro 30 giorni dalla notifica della lettera di compliance.
Decorso tale termine senza adesione, l’INPS procede all’accertamento d’ufficio e all’emissione dell’avviso di addebito, con applicazione delle sanzioni ordinarie (30% in ragione d’anno per evasione, fino al 60% dei contributi omessi).

Le modalità operative di regolarizzazione Uniemens

Il datore di lavoro che intenda regolarizzare la propria posizione deve trasmettere un flusso Uniemens di tipo regolarizzazione “RE” (Regolarizzazione da compliance – evasione), attenendosi ai seguenti criteri tecnici:

  1. Valorizzazione dell’elemento <identatto> nella sezione <denunciaindividuale> con il numero di protocollo indicato nella lettera di compliance ricevuta.
  2. Inserimento della data di notifica della lettera nell’elemento <dataatto>.
  3. In caso di assenza della denuncia contributiva aziendale per uno o più periodi, la trasmissione deve avvenire mediante file XML generato con i software ufficiali in dotazione ai datori di lavoro.

È essenziale verificare la coerenza dei dati retributivi e contributivi dichiarati, al fine di evitare rigetti del flusso o successive rettifiche. In questa fase, il ruolo del consulente del lavoro è determinante nel garantire la correttezza tecnica e la tracciabilità della procedura di regolarizzazione.

Aggiornamenti contributivi per il 2025

Con la Circolare n. 26 del 30 gennaio 2025, l’INPS ha definito i nuovi minimali di retribuzione giornaliera per l’anno 2025, pari a € 57,32 per la generalità dei lavoratori dipendenti.
Il corrispondente minimale orario per i rapporti part-time è pari a:

  • € 8,60 per orario settimanale di 40 ore;
  • € 7,96 per orario settimanale di 36 ore.

È stata inoltre confermata:

  • l’aliquota aggiuntiva dell’1% sulla quota eccedente la prima fascia di retribuzione pensionabile, fissata per il 2025 in € 55.448,00 annui (€ 4.621,00 mensili);
  • il massimale annuo della base contributiva e pensionabile per gli assicurati post-1995, pari a € 120.607,00.

Qualora, per il mese di gennaio 2025, non si sia tenuto conto dei nuovi valori contributivi, i datori di lavoro potranno regolarizzare senza oneri aggiuntivi entro il giorno 16 del terzo mese successivo alla pubblicazione della circolare.

Scoperture contributive GDP e digitalizzazione dei controlli

Dal dicembre 2024 è pienamente operativa la nuova procedura “Scoperture contributive GDP”, che sostituisce il precedente applicativo “Enti inadempienti”.
Il sistema effettua in modo automatizzato:

  • la verifica periodica dell’avvenuto invio delle denunce mensili;
  • la segnalazione via PEC del mancato adempimento agli enti pubblici e ai rispettivi datori di lavoro;
  • il monitoraggio dell’avvenuta regolarizzazione.

La digitalizzazione del processo consente all’INPS di ridurre i tempi di reazione e di rafforzare l’attività di controllo, con un impatto diretto sulla tempestività della gestione delle scoperture.

Ruolo dell’intermediario e implicazioni professionali

L’introduzione del modello di compliance contributiva richiede una revisione dell’approccio professionale da parte degli intermediari previdenziali.

Il consulente del lavoro è chiamato a:

  • monitorare costantemente le posizioni contributive dei propri assistiti mediante il Cassetto Previdenziale;
  • verificare la ricezione delle comunicazioni INPS e i termini per l’eventuale adesione alla procedura agevolata;
  • predisporre tempestivamente le regolarizzazioni tramite flussi Uniemens “RE”, garantendo la correttezza formale e sostanziale dei dati trasmessi;
  • informare i datori di lavoro sui vantaggi derivanti dalla regolarizzazione spontanea e sui rischi connessi al mancato adeguamento (decadenza dal beneficio sanzionatorio, iscrizione a ruolo, aggravio di interessi).

L’assistenza consulenziale assume così una valenza preventiva, orientata alla gestione del rischio contributivo e alla tutela della reputazione aziendale.

In sintesi

Il nuovo sistema di compliance delineato dall’INPS segna un passo avanti verso una gestione moderna e collaborativa della contribuzione obbligatoria, fondata su trasparenza, interoperabilità e dialogo tra Istituto e contribuenti.

La possibilità di regolarizzare in modo spontaneo e agevolato rappresenta una concreta opportunità per le imprese di ridurre i costi sanzionatori e prevenire contenziosi, ma al tempo stesso comporta una maggiore responsabilizzazione dei consulenti del lavoro, chiamati a presidiare i flussi informativi e a garantire la correttezza delle denunce contributive.

La sfida, per la categoria professionale, consiste nel trasformare la compliance da mero adempimento burocratico a strumento di buona gestione aziendale, capace di coniugare legalità, efficienza e sostenibilità delle relazioni con l’Istituto.

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