COMMENTO
DI ALESSIA NOVIELLO | 14 NOVEMBRE 2025
L’Asse.Co. – Asseverazione di Conformità dei rapporti di lavoro – rappresenta uno degli strumenti più avanzati di certificazione volontaria nel sistema giuslavoristico italiano. Promosso dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro in accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, esso costituisce una leva di garanzia e di prevenzione del contenzioso, favorendo trasparenza, regolarità e qualità dei rapporti di lavoro.
Il presente approfondimento analizza il valore giuridico e operativo dell’Asse.Co., la sua evoluzione normativa, la procedura di asseverazione, le responsabilità dei soggetti coinvolti e le ricadute in termini di reputazione, compliance e riduzione del rischio sanzionatorio.
Introduzione
L’Asseverazione di Conformità dei rapporti di lavoro (Asse.Co.) nasce come strumento di legalità, trasparenza e valorizzazione della compliance aziendale. Essa attesta che un’impresa rispetta le disposizioni in materia di lavoro subordinato e parasubordinato, di sicurezza e di contribuzione, garantendo la conformità ai contratti collettivi applicati e agli obblighi retributivi e previdenziali.
Introdotta nel 2014 attraverso un protocollo d’intesa tra il Ministero del Lavoro e il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, l’Asse.Co. si è progressivamente affermata come certificazione volontaria di regolarità. L’obiettivo è duplice: da un lato premiare le imprese virtuose, dall’altro alleggerire il sistema ispettivo, basandosi sulla fiducia istituzionale nei confronti del Consulente del Lavoro asseveratore.
Origine e finalità del sistema Asse.Co.
Il Protocollo Asse.Co. del 15 gennaio 2014, rinnovato nel 2016 e successivamente nel 2021 (con efficacia fino al 2026), ha istituito una collaborazione stabile tra Ordine e Amministrazione pubblica. Il sistema si fonda sulla norma ISO 17021:2011, che disciplina i principi di indipendenza, competenza e imparzialità degli organismi di certificazione.
Finalità principali:
- promuovere una cultura della legalità e della regolarità contributiva;
- incentivare la semplificazione amministrativa e la riduzione dei controlli ispettivi ridondanti;
- favorire rapporti di fiducia tra imprese e istituzioni;
- prevenire sanzioni e contenziosi attraverso una verifica preventiva e strutturata.
L’Asse.Co. non sostituisce il DURC, ma ne integra il valore: mentre il DURC certifica la regolarità contributiva, l’Asse.Co. attesta la conformità complessiva del rapporto di lavoro – dal rispetto dei CCNL all’applicazione delle norme di sicurezza.
Struttura procedurale e soggetti coinvolti
Il processo di asseverazione si articola in più fasi, formalizzate nel Regolamento per l’asseverazione contributiva del 23 maggio 2019:
- Incarico del datore di lavoro al Consulente del Lavoro asseveratore (CdlAss).
- Audit aziendale presso la sede dell’impresa.
- Istruttoria documentale, comprendente la quadratura mensile, il questionario DL e la check list CDL.
- Redazione del dossier e caricamento sulla piattaforma Asstel.
- Valutazione del Comitato di Asseverazione (ComAss), che rilascia il certificato se l’esito è positivo.
I soggetti coinvolti sono:
- il Datore di lavoro (DL), che presenta istanza e fornisce le dichiarazioni necessarie;
- il Consulente del Lavoro asseveratore, che verifica la regolarità e assume responsabilità diretta;
- il Comitato di Asseverazione, organo tecnico che controlla le istanze;
- il Ministero del Lavoro, che riceve comunicazione delle imprese asseverate e aggiorna gli archivi di vigilanza.
Contenuti e criteri di verifica
L’asseverazione si basa su due dichiarazioni fondamentali:
- Dichiarazione del datore di lavoro (DichDL): autocertifica la regolarità in materia di lavoro minorile, orario, lavoro nero, sicurezza, retribuzione (ai sensi del D.P.R. n. 445/2000).
- Dichiarazione del Consulente del Lavoro (DichCdlAss): attesta il rispetto della contrattazione collettiva, dei requisiti per il rilascio del DURC, e l’effettiva corresponsione delle retribuzioni.
I controlli riguardano:
- conformità alle norme su orario e ferie (D.Lgs. n. 66/2003);
- correttezza delle comunicazioni di assunzione (D.L. n. 12/2002);
- rispetto della sicurezza sul lavoro (D.Lgs. n. 81/2008);
- regolarità contributiva (D.M. 24 ottobre 2007).
Durante l’audit il consulente valuta anche la coerenza tra inquadramento contrattuale e mansioni, la presenza di rapporti parasubordinati, l’applicazione dei CCNL sottoscritti da organizzazioni comparativamente più rappresentative e la regolarità delle retribuzioni effettivamente corrisposte.
Responsabilità del Consulente Asseveratore
Il Consulente del Lavoro è tenuto a un controllo tecnico e sostanziale della regolarità aziendale, assumendo responsabilità civile, disciplinare e penale.
La sua dichiarazione, resa ai sensi del D.P.R. n. 445/2000, ha valore di atto pubblico: dichiarazioni false comportano conseguenze penali, oltre alle sanzioni deontologiche previste dalla Legge n. 12/1979.
Poiché l’Asse.Co. può essere utilizzato per comprovare la regolarità aziendale anche in gare pubbliche, un’asseverazione non veritiera può configurare il reato di turbativa d’asta se determinante per l’aggiudicazione.
Benefici e valore strategico per l’impresa
Le imprese che ottengono la certificazione Asse.Co. beneficiano di:
- maggior reputazione e credibilità nei confronti di clienti e istituzioni;
- riduzione dei controlli ispettivi, poiché già verificate da un professionista accreditato;
- trasparenza gestionale, utile anche in ottica ESG e di sostenibilità sociale;
- vantaggi competitivi nelle gare e nei rapporti commerciali;
- supporto consulenziale continuativo grazie ai monitoraggi periodici richiesti (quadrimestrali).
L’ultima revisione del protocollo ha rafforzato la funzione preventiva dell’Asse.Co., inserendo la possibilità di revoca o sospensione del certificato in caso di perdita dei requisiti, a tutela dell’affidabilità complessiva del sistema.
Asse.Co. come strumento di prevenzione del contenzioso
Il valore strategico dell’Asse.Co. non risiede solo nella certificazione, ma nella logica preventiva che lo ispira:
- promuove la conformità sostanziale alle norme sul lavoro, riducendo il rischio di sanzioni amministrative;
- riduce il contenzioso individuale grazie alla trasparenza contrattuale e retributiva;
- fornisce tracciabilità documentale utile in sede di ispezione o giudizio;
- costituisce una prova qualificata della regolarità aziendale, opponibile a terzi.
L’asseverazione, conservata in formato digitale sulla piattaforma Asstel con firma qualificata e marca temporale, ha piena efficacia probatoria, in analogia alle previsioni dell’art. 2215-bis c.c. sulla documentazione informatica. Ciò consente di dimostrare in sede ispettiva o contenziosa l’effettiva diligenza dell’impresa e del consulente.
Considerazioni conclusive
L’Asse.Co. rappresenta oggi una leva moderna di politica attiva del lavoro, capace di coniugare controllo e fiducia, certificazione e prevenzione, legalità e competitività.
Il suo valore non è solo tecnico, ma anche culturale: promuove una visione del lavoro fondata su responsabilità condivisa, qualità delle relazioni industriali e governance etica dell’impresa.
Il futuro sviluppo del sistema dipenderà dalla sua diffusione tra le PMI e dal riconoscimento istituzionale come strumento di semplificazione e deflazione del contenzioso.
Riferimenti normativi:
- Codice civile, art. 2215-bis
- Legge 11 gennaio 1979, n. 12
- D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445
- D.L. 22 febbraio 2002 n. 12 (convertito, con modificazioni, dalla Legge 23 aprile 2002, n. 73)
- D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66
- D.M. 24 ottobre 2007
- D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81
- Linee guida CNO CDL – Procedura Asse.Co. 2024
- Protocollo d’intesa CNO CDL-INL
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