2° Contenuto Riservato: Novità per la rendicontazione della sostenibilità: gli ESRS revisionati e le raccomandazioni per recepire lo standard VSME

CIRCOLARE MONOGRAFICA

DI ROBERTA PROVASI | 1 SETTEMBRE 2025

Pubblicato l’aggiornamento degli standard per la rendicontazione della sostenibilità aziendale e divulgata la bozza dei nuovi standard


A fine luglio l’Europa ha pubblicato l’aggiornamento degli standard per la rendicontazione della sostenibilità. Precisamente lo scorso 30 luglio 2025, la Commissione Europea ha adottato la Raccomandazione C(2025) 4984 final riguardante uno standard volontario di rendicontazione della sostenibilità elaborato dall’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) destinato alle piccole e medie imprese (PMI), denominato VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard for Micro and Small Enterprises). Questo documento si inserisce in un quadro regolatorio più ampio, conseguente alla Direttiva UE n. 2022/2464, che ha introdotto obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità per le grandi imprese e le PMI quotate in mercati regolamentati, ma non impone obblighi vincolanti alle PMI non quotate fino a 250 dipendenti. E a seguire il 31 luglio 2025, EFRAG ha divulgato la bozza dei nuovi standard europei per la rendicontazione di sostenibilità aziendale, European Sustainability Reporting Standards (ESRS), per avviare il processo di consultazione pubblica ed accogliere i pareri tecnici di tutte le parti interessate e dei principali stakeholders tra cui: revisori, istituzioni, investitori, autorità nazionali ed associazioni rappresentative di imprese dei Paesi membri. La consultazione si svolgerà dal 31 luglio al 29 settembre 2025.

Gli emendamenti agli European Sustainability Reporting Standard (ESRS)

Il 31 luglio 2025 l’EFRAG ha pubblicato per la consultazione le bozze dei nuovi European Sustainability Reporting Standard (ESRS) che, una volta rimodulati alla luce dei commenti ricevuti, verranno inviati come technical advice alla Commissione Europea in vista della formulazione di nuovi atti delegati in applicazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). I nuovi standard sostituiranno quelli attualmente in vigore, contenuti nella normativa delegata del 23 luglio 2023.

La revisione degli ESRS si inserisce nel quadro delle proposte Omnibus della Commissione Europea, annunciate il 26 febbraio 2025, che mirano a semplificare e razionalizzare gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità, senza compromettere gli obiettivi fondamentali del Green Deal europeo.

Gli obiettivi principali della revisione degli ESRS di EFRAG sono:

1. Ridurre il numero di data point obbligatori, eliminando quelli meno rilevanti per la rendicontazione di sostenibilità di interesse generale.
2. Dare priorità ai dati quantitativi rispetto ai testi narrativi.
3. Distinguere in modo più netto tra data point obbligatori e volontari, mantenendo l’interoperabilità con gli standard globali.
4. Chiarire le disposizioni considerate poco chiare e migliorare la coerenza con altre normative UE.
5. Fornire istruzioni più precise sull’applicazione del principio di materialità, affinché le imprese riportino solo informazioni rilevanti, riducendo il rischio di reporting eccessivo e di utilizzo sproporzionato di risorse per la valutazione della materialità.
6. Semplificare la struttura e la presentazione degli standard.
7. Apportare eventuali altre modifiche necessarie sulla base dell’esperienza della prima applicazione degli ESRS.

La pubblicazione degli emendamenti degli ESRS rappresenta un ulteriore step delle proposte Omnibus e della lettera del 27 marzo 2025 da parte della Commissione Europea che incarica EFRAG di fornire il proprio parere tecnico pertinente entro il 31 ottobre, il fine ultimo di questo processo è quello di produrre una serie di ESRS rivisti che supportino meglio le dichiarazioni di sostenibilità portando al contempo a una sostanziale riduzione sia degli oneri di reporting che del numero di dati obbligatori.

Di fatti il piano di lavoro, approvato il 25 aprile 2025, si articola in cinque fasi principali:

Step 1: definizione della visione e delle leve di semplificazione (aprile-metà maggio 2025).
Step 2: raccolta di evidenze dagli stakeholder e analisi dei report disponibili (fino a inizio giugno 2025).
Step 3: redazione e approvazione delle Exposure Drafts di modifica (seconda metà di maggio-luglio 2025).
Step 4: consultazione pubblica e analisi dei feedback (agosto-settembre 2025).
Step 5: finalizzazione e consegna del parere tecnico alla Commissione (ottobre 2025).

Nel corso dello Step 2, il processo di revisione si è caratterizzato per un ampio e strutturato coinvolgimento degli stakeholder. Oltre 820 soggetti interessati hanno partecipato attivamente rispondendo a un questionario pubblico, da cui sono emersi circa 16.000 commenti attentamente analizzati da EFRAG. Parallelamente, sono state realizzate 41 interviste individuali con preparers appartenenti a settori, dimensioni aziendali e Paesi diversi, e si sono svolti 22 workshop dedicati alle principali comunità di stakeholder, tra cui investitori, preparers, istituzioni finanziarie e organizzazioni non governative. Circa 600 aziende hanno contribuito in maniera significativa al confronto, prendendo parte a oltre 110 ore di dialogo tecnico. A supporto delle attività, è stata inoltre condotta un’analisi di benchmarking su circa 700 report realizzati su standard ESRS riferiti all’anno 2024, realizzata anche grazie al contributo della società di consulenza BCG. Il percorso di consultazione si è infine arricchito dei contributi congiunti provenienti da quattro National Standard Setters e da quattro associazioni industriali europee.

Dall’analisi delle richieste degli stakeholder coinvolti sono emerse delle chiare leve semplificatrici degli ESRS fra cui i principali:

Semplificazione dell’analisi di doppia materialità (Double Materiality Assessment – DMA).
L’analisi di doppia materialità è fondamentale per la redazione delle dichiarazioni di sostenibilità ai sensi dell’ESRS, ma si ritiene necessaria una seria revisione delle disposizioni relative alla sua operatività, poiché è stata identificata come una fonte significativa di oneri nella pratica. Le modifiche prevedono limitare il reporting solo ai temi rilevanti. L’obiettivo è garantire informazioni realmente utili per le decisioni, favorire una rendicontazione proporzionata e alleggerire gli oneri per le imprese
Maggiore leggibilità, sintesi e integrazione nel reporting aziendale.
Prevedere dei report meno dettagliati e burocratici, più flessibili con la possibilità di inserire un executive summary, di spostare le informazioni più tecniche in appendici e organizzare i contenuti in modo personalizzato, evitando duplicazioni. L’obiettivo è ridurre gli oneri per le imprese e rendere i report più rilevanti e accessibili.
Revisione critica del rapporto tra Minimum Disclosure Requirements (MDR) e specifiche tematiche.
Semplificare il rapporto tra i requisiti minimi (MDR) e le specifiche tematiche per eliminare duplicazioni e ridurre la complessità. I data point obbligatori saranno drasticamente ridotti nei singoli standard tematici, mentre le politiche, azioni e obiettivi (il modulo PAT) andranno riportati solo se esistenti e rilevanti. L’obiettivo è ottenere report più snelli, chiari e meno onerosi per le imprese.
Migliorare la chiarezza e l’accessibilità degli standard.
Rendere gli standard più chiari e comprensibili intervenendo su due aspetti principali. Semplificare la struttura degli standard: i contenuti obbligatori vanno separati da quelli non vincolanti. Questa distinzione aiuterà a migliorare la leggibilità, a facilitare l’applicazione pratica e a ridurre la complessità per le imprese e i revisori.

Le principali novità apportate agli European Sustainability Reporting Standard (ESRS)

La consultazione pubblica dei nuovi Standard emendati è aperta dal 31 luglio al 29 settembre 2025. Al riguardo come richiesto dall’EFRAG, tutti gli stakeholder – preparatori, revisori, investitori, autorità nazionali, e società civile – sono invitati a esprimere il proprio parere sui nuovi standard così come sono stati rivisti in bozza. L’EFRAG inoltre organizzerà numerosi eventi di confronto e approfondimento a settembre e ottobre, con l’obiettivo di raccogliere ulteriori feedback prima di consegnare il parere tecnico finale alla Commissione Europea, previsto entro il 30 novembre 2025.

A supporto della consultazione, EFRAG mette a disposizione una vasta gamma di documenti:

12 Exposure Drafts emendati per la semplificazione, accompagnati dal glossario aggiornato;
Basis for Conclusions: un documento che spiega in modo dettagliato motivazioni e metodologia delle modifiche;
Log of Amendments: per ciascun Exposure Draft, un registro delle principali variazioni apportate;
Non-Mandatory Illustrative Guidance: esempi pratici non vincolanti per agevolare la comprensione;
One-pager: sintesi dei cambiamenti, contesto e successivi passi;
FAQ: risposte alle domande più frequenti sul processo e sui contenuti degli EDs;
Consolidated Feedback: sintesi dei commenti raccolti nelle fasi di consultazione preliminare.

Le principali semplificazioni introdotte sono così sintetizzabili:

Riduzione del 57% dei punti informativi obbligatori (se materiali).
Eliminazione del 100% dei dati volontari.
Complessivamente, i punti informativi (obbligatori e volontari) sono stati ridotti del 68%.
Riduzione del 55% nella lunghezza complessiva degli standard.
Introduzione di meccanismi di esonero in caso di costi o oneri sproporzionati.
Valutazione della doppia materialità semplificata.
Linguaggio più chiaro e struttura più lineare.
Eliminazione delle sovrapposizioni tra standard.

Il contenuto della Raccomandazione C(2025) 4984 final, del 30 luglio 2025

Lo scorso 30 luglio 2025, la Commissione Europea ha adottato la Raccomandazione C(2025) 4984 final riguardante uno standard volontario di rendicontazione della sostenibilità elaborato dall’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) destinato alle piccole e medie imprese (PMI), denominato VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard for Micro and Small Enterprises).

Questo documento si inserisce in un quadro regolatorio più ampio, conseguente alla Direttiva UE n. 2022/2464, che ha introdotto obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità per le grandi imprese e le PMI quotate in mercati regolamentati, ma non impone obblighi vincolanti alle PMI non quotate fino a 250 dipendenti.

L’obiettivo principale del VSME Standard è di facilitare le PMI nel:

Fornire dati di sostenibilità rilevanti e affidabili richiesti da fornitori più grandi, investitori e banche.
Supportare l’accesso al credito e agli investimenti attraverso una migliore trasparenza delle performance ESG.
Migliorare la gestione delle problematiche ambientali, sociali e di governance con un impatto positivo sulla resilienza e sulla competitività delle imprese.
Contribuire a un’economia più sostenibile e inclusiva.

Il testo raccomanda in particolare:

Alle PMI non quotate e alle microimprese di adottare volontariamente lo standard VSME, che include un modulo base (considerato il requisito minimo) e un modulo completo per approfondimenti più esaustivi.
L’adozione di una self-declaration per la comunicazione delle informazioni, senza obbligo di certificazione esterna, con un’attenzione alla proporzionalità e semplificazione.
Alle grandi imprese, agli intermediari finanziari, alle assicurazioni e a tutte le entità che richiedono dati di sostenibilità alle PMI, di limitare tale richiesta alle informazioni previste dallo standard VSME per evitare sovraccarichi inutili.
Agli Stati membri di promuovere e sostenere la diffusione e l’accettazione dello standard nelle PMI, anche attraverso strumenti digitali e digitalizzazione automatica della rendicontazione, preservando la proprietà e sicurezza dei dati aziendali.

La Raccomandazione prevede in allegato il seguente documento “Annex to the Brussels, 30.7.2025 C(2025) 4984 final Commission Recommendation on a voluntary sustainability reporting standard for small and medium-sized undertakings (https://ec.europa.eu/finance/docs/law/250730-recommendation-vsme-annex-1_en.pdf) che sottolinea come l’aspetto più rilevante del VSME Standard risiede nella sua struttura modulare, che consente alle imprese di adattare il livello di rendicontazione in base alle loro dimensioni e esigenze.

Di fatti lo standard VSME si articola in due moduli pensati per consentire alle PMI di rispondere in modo efficace alle richieste di rendicontazione ESG provenienti dagli stakeholder più esigenti:

  1. Modulo Base (Basic Module);
  2. Modulo Comprensivo (Comprehensive Module).

Il Basic Module è il modulo target per le microimprese (PMI con meno di 10 dipendenti), esso offre un kit minimo standardizzato, accessibile e pensato per non sovraccaricare chi ha risorse limitate, mentre il Comprehensive Module amplia la rendicontazione per rendere la PMI totalmente trasparente e allineata alle richieste di banche, investitori e filiere più esigenti, facilitando (sempre su base volontaria) un percorso di avanzamento nella maturità della sostenibilità e della trasparenza.

Il Modulo Base si sviluppa in 11 punti (da B1 a B11), suddivisi nelle tre aree dell’ESG: Environmental, Social e Governance.

Informazioni generaliB1 (Dati generali): informazioni di base sull’azienda e sul tipo di report compilato.B2 (Pratiche, strategie e iniziative future per la transizione verso un’economia più sostenibile): adozione di iniziative presenti e future per la transizione verso un’economia più sostenibile.
Environmental (Ambiente)B3 (Energia ed emissioni di gas serra): stima delle emissioni di Scope 1 e 2 secondo il GHG Protocol.B4 (Inquinamento dell’aria, acqua e suolo): impatti ambientali sulle risorse idriche, atmosferiche e sul suolo.B5 (Biodiversità): numero e superficie di siti aziendali situati in aree sensibili per la biodiversità.B6 (Acqua): prelievo e consumo idrico, con focus sulle aree a stress idrico elevato.B7 (Uso risorse, economia circolare e gestione rifiuti): adozione di principi di economia circolare e dati su rifiuti prodotti, riciclati e riutilizzati.‍
Social (Società)B8 (Forza lavoro, caratteristiche generali): dati su numero di dipendenti, tipo di contratto, genere, Paese e turnover.B9 (Forza lavoro, salute e sicurezza): numero di incidenti sul lavoro, tasso di infortuni e decessi correlati.B10 (Forza lavoro – Retribuzione, contrattazione collettiva e formazione): gender pay gap, retribuzioni rispetto ai minimi contrattuali e ore annue di formazione.
GovernanceB11 (Condanne e multe per corruzione e concussione): numero di condanne e importo delle multe ricevute per violazioni delle leggi anti-corruzione e anti-concussione.

Il Modulo Comprensivo, pensato per le aziende che necessitano di integrare dati aggiuntivi in risposta a specifiche richieste degli stakeholder.

Si tratta di un approfondimento complementare al Modulo Base, che consente di fornire un quadro più dettagliato della strategia e delle performance ESG attraverso lo sviluppo dei seguenti punti informativi:

C1: Modello di business e iniziative legate alla sostenibilità.C2: Pratiche, politiche e iniziative future per la transizione verso un’economia più sostenibile.C3: Obiettivi di riduzione GHG e piano di transizione climatica.C4: Rischi climatici.C5: Ulteriori caratteristiche generali della forza lavoro.C6: Politiche e processi sui diritti umani.C7: Gravi incidenti negativi sui diritti umani.C8: Ricavi da settori specifici e esclusione dai benchmark UE.C9: Diversità di genere negli organi di governance.

Il VSME non richiede una valutazione di materialità e promuove flessibilità e fruibilità consentendo alle imprese di applicare solo ciò che è rilevante per le loro operazioni: la condizionalità “se applicabile”. La struttura modulare garantisce la coerenza con ESRS per le grandi imprese e l’allineamento ai regolamenti sulla finanza sostenibile (SFDR, pilastro ESG 3 dell’EBA e regolamento sui benchmark) attraverso un quadro notevolmente semplificato.

Inoltre, per facilitare l’applicazione del VSME, l’EFRAG ha sviluppato un modello Excel VSME digitale e una tassonomia XBRL, oltre a un convertitore XBRL, per supportare la redazione di informative automatizzate e leggibili da computer.

Questi strumenti sono disponibili sulla pagina web dedicata dell’EFRAG e saranno aggiornati per riflettere la raccomandazione della CE.

Il documento insiste poi sulla necessità che i dati riportati siano:

Rilevanti, fedeli, comparabili, comprensibili e verificabili.
Integrati con eventuali indicatori più specifici rilevanti per il settore di attività o particolari situazioni.
Accompagnati da informazioni comparative almeno a partire dal secondo anno di rendicontazione

Inoltre, la raccomandazione incoraggia la coerenza tra i dati di sostenibilità e quelli finanziari, suggerendo report consolidati e trasparenza sui criteri di preparazione.

In tal modo l’obiettivo più ambizioso che si pone la Commissione Europea è quello di promuovere un’ampia accettazione di questo standard volontario, sia da parte delle PMI che di coloro che ne richiedono le informazioni, oltre all’effettiva digitalizzazione della rendicontazione. L’adesione a questa nuova cultura della sostenibilità potrà, nel tempo, rafforzare la capacità competitiva delle PMI europee nel contesto della transizione verde e digitale.

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