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11 FEBBRAIO 2025
L’Agenzia delle Entrate – con risposta ad Interpello del 7 febbraio 2025, n. 22 – è intervenuta in tema di allungamento del periodo minimo di pregressa permanenza all’estero e nuovo regime agevolativo per i lavoratori impatriati.
Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la norma non specifica la tipologia di rapporto contrattuale che deve intercorrere tra i soggetti; dunque, il periodo minimo di pregressa permanenza all’estero è aumentato a sei o sette anni in tutte le ipotesi in cui il contribuente (lavoratore dipendente, assimilato o lavoratore autonomo) al rientro in Italia presti l’attività lavorativa per il medesimo soggetto (datore/gruppo) per il quale ha lavorato all’estero.
Pertanto, ad esempio, per il contribuente che al rientro in Italia intraprende un’attività professionale e rende le proprie prestazioni professionali anche nei confronti del suo precedente datore di lavoro estero, il periodo minimo di permanenza all’estero è di sei periodi d’imposta (ovvero di sette periodi d’imposta qualora sia stato impiegato in Italia, prima del trasferimento, per lo stesso datore di lavoro).
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