DI ROBERTA PROVASI | 30 GIUGNO 2025
Fonte MySolution
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Con la pubblicazione da parte delle società quotate (EIP) del primo Report di sostenibilità, redatto secondo le disposizioni statuite dalla Direttiva n. 2022/2464, di cui in particolare il riferimento agli standards di rendicontazione ossia gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), si conclude la prima fase.
- I VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standards for Non-listed SMEs)
- Quali informazioni rilevanti rendicontare secondo i VSME
I VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standards for Non-listed SMEs)
Come noto, lo scorso dicembre, l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) ha pubblicato la versione definitiva dei Voluntary Sustainability Reporting Standards for Non-listed SMEs (VSME), i nuovi standard di rendicontazione volontaria progettati per le micro, piccole e medie imprese non quotate, non soggette alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Tali principi forniscono un framework di rendicontazione semplificato ed accessibile per le organizzazioni più piccole che da un lato, pur non essendo obbligate, vorrebbero comunicare le proprie performance di sostenibilità in modo trasparente attraverso bilanci di sostenibilità conformi alle linee guida europee, e dall’altro, però, non hanno la possibilità di soddisfare in modo esaustivo le richieste dei più complessi European Sustainability Reporting Standards (ESRS) previsti nell’ambito della CSRD.
I VSME mirano a:
Ridurre gli oneri amministrativi per le PMI attraverso un modello semplificato che agevoli una gestione efficace delle tematiche di sostenibilità;garantire l’allineamento con gli standard europei (ESRS), adottando però un approccio proporzionato alle dimensioni e alle risorse delle piccole imprese;favorire l’evoluzione verso un’economia più sostenibile e inclusiva, supportando le PMI nell’affrontare sfide ambientali e sociali;offrire informazioni utili a soggetti esterni come investitori e istituti di credito, facilitando l’accesso ai finanziamenti e rispondendo alle richieste di trasparenza in ambito ESG. |
In particolare, il VSME è un documento volontario, che indica i requisiti e le informative semplificate per un’efficace rendicontazione volontaria, basata sul criterio di proporzionalità. Lo standard definisce anche i requisiti applicativi allineati con i postulati di cui all’ESRS 1. Le informazioni vanno rendicontate se:
Pertinenti e rilevantiLe informazioni ambientali, sociali e governance sono pertinenti e rilevanti se seguono il criterio di specificità. Le singole informative sono rendicontate se pertinenti all’impresa, per settore o per attività o prodotto/servizio o alla catena del valore. |
Fedeli, comparabili, comprensivi, verificabiliA tal fine il periodo di rendicontazione è l’anno finanziario a cui fa riferimento il bilancio di esercizio. Parimenti il report di sostenibilità segue il criterio di connettività informativa con il bilancio di esercizio. |
Finalità della rendicontazione volontariaSupporta le imprese nel fornire informazioni che soddisfino le esigenze:di dati delle grandi imprese che richiedono informazioni sulla catena del valore;di informative di banche e enti finanziatori;di informative degli altri fruitori (stakeholder dell’impresa) del report di sostenibilità;indirizza le imprese verso una più attenta ed efficace gestione dei rischi e delle opportunità legati ai temi di sostenibilità;incrementa laconsapevolezza e l’efficace gestione delle questioni di sostenibilità nelle imprese;rafforzare la crescita e la competitività aumentando la resilienza dell’impresa;contribuisce alla costruzione di un’economia più sostenibile e inclusiva. |
Informazioni rilevantiSi suddividono in:informazioni generali: includono forma giuridica dell’impresa; codice/i di classificazione del settore NACE; dimensione del bilancio (in euro); fatturato (in euro); numero di dipendenti in unità o equivalenti a tempo pieno; Paese di attività primaria e ubicazione delle attività significative; geolocalizzazione dei siti posseduti, affittati o gestiti; se l’impresa ha ottenuto una o più certificazioni inerenti alla sostenibilità, la indica e ne include una breve descrizione;questioni di materialitàda trattare: sono elencate nell’Appendice B dello stesso principio e comprendono i possibili temi di sostenibilità da trattare se riferibili all’impresa;informative: sono declinate in correlazione ai datapoint del regolamento di finanza sostenibile (NFDR) e del Pillar3 (Linee guida EBA). Queste comprendono i cambiamenti climatici, inquinamento, acqua e risorse marine, biodiversità ed ecosistemi, economia circolare, forza lavoro propria, lavoratori nella catena del valore, comunità colpite, consumatori e utenti finali, condotta aziendale. |
L’informativa di sostenibilità è integrata nella relazione sulla gestione societaria corredata al bilancio d’esercizio, per le imprese che la adottano per legge. Diversamente, costituisce un documento aziendale disponibile per gli stakeholder interessati.
Le principali differenze fra gli ESRS e VSME sono:
Ambito di applicazione e obbligatorietà, in quanto gli ESRS sono obbligatori per le grandi imprese, e per le medie imprese quotate soggette alla CSRD, mentre i VSME sono standard volontari rivolti alle micro, piccole e medie imprese non quotate; |
aspetti di sostenibilità coperti, poiché rispetto agli ESRS, che coprono un’ampia gamma di argomenti, i VSME si concentrano solo sugli aspetti chiave del mondo ESG (Environment, Social, and Governance); |
flessibilità, caratteristica dei VSME, i quali permettono alle organizzazioni di adattare l’ambito del reporting alle proprie dimensioni, e non degli ESRS, meno adatti per complessità struttura a realtà con poca esperienza nella rendicontazione di sostenibilità; |
analisi di doppia materialità, fulcro centrale degli ESRS e non richiesta invece nell’ambito dei VSME, che prevedono il principio del “se applicabile”, consentendo alle organizzazioni di concentrarsi solo sulle informazioni rilevanti per la propria attività. |
Differenze che possiamo meglio sintetizzare nella seguente tabella:
Caratteristiche | VSME | ESRS |
Destinatari | Piccole e Medie Imprese non soggette alla CSRD | Grandi imprese e PMI soggette alla CSRD |
Obbligatorietà | Volontario | Obbligatorio per aziende soggette CSRD |
Principali Obiettivi | Facilitare la rendicontazione di sostenibilità per le PMI a livello Europeo | Standardizzare la rendicontazione di sostenibilità a livello globale |
Tipologia Informazioni richieste | Dati su impatti ambientali, sociali e di governance con un approccio semplificato | Dati dettagliati su politiche, azioni metriche e target relativi ai temi ESG |
Allineamento Normativo | Supporta le PMI nel rispettare le richieste che ricevono dalle aziende soggette a CSRD e CSDDD | Richiesto dalla Direttiva CSRD |
Oltre ai numerosi vantaggi operativi e strategici per le imprese, gli standard VSME stanno assumendo un ruolo sempre più centrale anche sul piano normativo. Infatti, con l’avanzare dell’iter legislativo del Pacchetto “Omnibus”, proposto dalla Commissione Europea per semplificare e rendere più proporzionati gli obblighi di rendicontazione, molte PMI verranno probabilmente escluse dall’applicazione diretta della CSRD, in particolare quelle con meno di 1.000 dipendenti e dimensioni economiche inferiori ai limiti stabiliti. Tuttavia, in un contesto in cui clienti, fornitori, investitori e stakeholder restano soggetti ad obblighi stringenti, la domanda di trasparenza lungo l’intera catena del valore circa le tematiche ESG continuerà a crescere.
Per questo, l’eventuale ed effettiva adozione del Pacchetto “Omnibus” potrebbe portare ad un’enorme diffusione dei VSME, i quali si affermerebbero ancor di più come strumento chiave per le piccole e medie imprese, garantendo coerenza, affidabilità e comparabilità nel loro processo di rendicontazione ESG.
In questo scenario, dunque, i VSME non solo rappresentano un’opportunità per migliorare le performance aziendali, ma diventano anche una leva fondamentale per restare competitivi e credibili in un mercato che evolve rapidamente verso criteri sempre più sostenibili.
Quali informazioni rilevanti rendicontare secondo i VSME
Gli standard VSME si articolano in due moduli pensati per consentire alle PMI di rispondere in modo efficace alle richieste di rendicontazione ESG provenienti dagli stakeholder più esigenti: 1) Modulo Base (Basic Module); 2) Modulo Comprensivo (Comprehensive Module).
Modulo Base
Il Modulo Base degli standard VSME si sviluppa in 11 punti (da B1 a B11), suddivisi nelle tre aree dell’ESG: Environmental, Social e Governance.
Informazioni generaliB1 (Dati generali): informazioni di base sull’azienda e sul tipo di report compilato.B2 (Pratiche, strategie e iniziative future per la transizione verso un’economia più sostenibile): adozione di iniziative presenti e future per la transizione verso un’economia più sostenibile. |
Environmental (Ambiente)B3 (Energia ed emissioni di gas serra): stima delle emissioni di Scope 1 e 2 secondo il GHG Protocol.B4 (Inquinamento dell’aria, acqua e suolo): impatti ambientali sulle risorse idriche, atmosferiche e sul suolo.B5 (Biodiversità): numero e superficie di siti aziendali situati in aree sensibili per la biodiversità.B6 (Acqua): prelievo e consumo idrico, con focus sulle aree a stress idrico elevato.B7 (Uso risorse, economia circolare e gestione rifiuti): adozione di principi di economia circolare e dati su rifiuti prodotti, riciclati e riutilizzati. |
Social (Società)B8 (Forza lavoro, caratteristiche generali): dati su numero di dipendenti, tipo di contratto, genere, Paese e turnover.B9 (Forza lavoro, salute e sicurezza): numero di incidenti sul lavoro, tasso di infortuni e decessi correlati.B10 (Forza lavoro – Retribuzione, contrattazione collettiva e formazione): gender pay gap, retribuzioni rispetto ai minimi contrattuali e ore annue di formazione. |
Governance B11 (Condanne e multe per corruzione e concussione): numero di condanne e importo delle multe ricevute per violazioni delle leggi anti-corruzione e anti-concussione. |
Modulo Comprensivo
Il Modulo Comprensivo è stato pensato per le aziende che necessitano di integrare dati aggiuntivi in risposta a specifiche richieste degli stakeholder. Si tratta di un approfondimento complementare al Modulo Base, che consente di fornire un quadro più dettagliato della strategia e delle performance ESG attraverso lo sviluppo dei seguenti punti informativi:
C1: Modello di business e iniziative legate alla sostenibilità.C2: Pratiche, politiche e iniziative future per la transizione verso un’economia più sostenibile.C3: Obiettivi di riduzione GHG e piano di transizione climatica.C4: Rischi climatici.C5: Ulteriori caratteristiche generali della forza lavoro.C6: Politiche e processi sui diritti umani.C7: Gravi incidenti negativi sui diritti umani.C8: Ricavi da settori specifici e esclusione dai benchmark UE.C9: Diversità di genere negli organi di governance. |
Per quanto concerne le informazioni per singola questione rilevante sono rendicontate in conformità alle metriche dell’ESRS che include l’unità di misura e, se del caso, il metodo di calcolo. Al riguardo molto utile sono le indicazioni contenute nel documento pubblicato dal CNDCEC lo scorso aprile intitolato “Rendicontazione di sostenibilità volontaria per PMI e microimprese”, Informativa Reporting di Sostenibilità n. 14 che contiene anche esempi utili di cui in particolare i seguenti specifici riferimenti:
Energia ed Emissioni di Gas SerraL’informativa fa riferimento alla tabella SFDR 21 del Regolamento di finanza sostenibile, richiesta dalla banca. |
Emissioni CO2 L’informazione fa riferimento al punto 22 della tabella SFDR 2 e al punto 24 della tabella SFDR 23. L’impresa deve comunicare le sue emissioni lorde stimate di gas serra in tonnellate di CO2 equivalente (tCO2eq) considerando il contenuto del GHG Protocol Corporate Standard, includendo le emissioni di GHG di Scope 1 in tCO2eq (da fonti possedute o controllate); le emissioni di Scope 2 basate sulla localizzazione in tCO2eq (cioè, emissioni dalla generazione di energia acquistata, come elettricità, calore, vapore o raffreddamento). L’impresa deve comunicare la sua intensità di GHG calcolata dividendo le “emissioni lorde di gas a effetto serra” per il “fatturato (in euro)”. |
Inquinamento di Aria, Acqua e Suolo L’informativa è specificamente indicata al punto B4 del modulo base e fa riferimento alla tabella SFDR 25. La società deve comunicare gli inquinanti che emette in aria, acqua e suolo nelle proprie operazioni, con la rispettiva quantità per ciascun inquinante. |
BiodiversitàL’informativa è specificamente indicata al punto B5 del modulo base e si riferisce alla tabella SFDR 26. L’impresa deve comunicare il numero e l’area (in ettari) dei siti che possiede, ha affittato o gestisce in/o in prossimità di un’area sensibile per biodiversità. L’impresa può comunicare le metriche relative all’uso del suolo (uso totale del suolo in ettari; superficie totale sigillata; superficie totale orientata alla natura in loco; superficie totale orientata alla natura fuori sito). |
AcquaL’informativa è specificamente indicata al punto B6 del modulo base. L’impresa deve comunicare il suo prelievo totale di acqua, cioè la quantità di acqua prelevata entro i confini dell’organizzazione (o della struttura). Inoltre, l’impresa deve presentare separatamente la quantità di acqua prelevata presso i siti situati in aree di in aree di elevato stress idrico. |
Uso delle Risorse, Economia Circolare e Gestione dei RifiutiL’informativa si riferisce alla Tabella SFDR 27. L’impresa deve comunicare se applica i principi dell’economia circolare e, in caso affermativo, come applica questi principi. L’impresa deve comunicare: la produzione annua totale di rifiuti suddivisa per tipologia (non pericolosi e pericolosi); i rifiuti annui totali avviati al riciclaggio o al riutilizzo; se l’impresa opera in un settore che utilizza flussi di materiali significativi (ad esempio, produzione, costruzione, imballaggio o altri), il flusso di massa annuale dei materiali rilevanti utilizzati. |
Forza Lavoro – Caratteristiche GeneraliL’informativa è specificamente indicata al punto B8 del modulo base. L’impresa deve comunicare il numero di dipendenti in unità o equivalenti a tempo pieno (FTE) per le seguenti metriche: tipologia di contratto di lavoro (a tempo determinato o indeterminato); genere; paese del contratto di lavoro, se l’impresa opera in più di un paese. Se l’impresa impiega 50 o più dipendenti, deve comunicare il tasso di turnover dei dipendenti per il periodo di riferimento. |
Forza Lavoro – Salute e SicurezzaL’informativa è specificamente indicata al punto B9 del modulo base. L’informativa si riferisce al punto 29 della tabella SFDR. L’impresa deve comunicare le seguenti informazioni relative ai propri dipendenti: il numero e il tasso di infortuni sul lavoro registrabili; il numero di decessi a seguito di infortuni sul lavoro e malattie professionali |
Forza Lavoro – Retribuzione, Contrattazione Collettiva e FormazioneL’informativa si riferisce alla tabella SFDR 30, punto B10. L’impresa deve comunicare: se i dipendenti ricevono una retribuzione pari o superiore al salario minimo applicabile per il paese in cui opera, determinato direttamente dalla legge nazionale sul salario minimo o tramite un contratto collettivo di lavoro; il divario percentuale di retribuzione tra i suoi dipendenti di sesso femminile e maschile (l’impresa può omettere questa comunicazione quando il suo organico è inferiore a 150 dipendenti); la percentuale di dipendenti coperti da contratti collettivi di lavoro; il numero medio di ore di formazione annuali per dipendente, suddiviso per genere. |
Condanne e Multe per Corruzione e ConcussioneL’informativa riguarda la governance e si riferisce al punto 31 della tabella SFDR 30, punto 11. In caso di condanne e multe nel periodo di riferimento, l’impresa deve comunicare il numero di condanne e l’importo totale delle multe comminate per la violazione delle leggi anticorruzione e anticorruzione. |
Riferimenti normativi:
- Dir. UE, 14 aprile 2025, n. 2025/794;
- CNDCEC, Rendicontazione di sostenibilità volontaria per pmi e microimprese, Informativa Reporting di Sostenibilità n. 14 – aprile 2025.