CIRCOLARE MONOGRAFICA
DI ARMANDO URBANO | 3 LUGLIO 2025
Le risposte alle domande dei professionisti
Il Corso “Antiriciclaggio: le verifiche della GdF negli studi dei commercialisti” approfondisce il ruolo dei commercialisti nel sistema di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, alla luce delle recenti attività ispettive condotte dalla Guardia di Finanza. Sono analizzati i principali ambiti di controllo, a partire dalle modalità di accesso presso gli studi professionali fino alla verifica del corretto adempimento degli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio. Si presentano le risposte ai quesiti pervenuti durante la diretta.
Quesito n. 1 – Formazione antiriciclaggio – Soggetti interessati
Domanda
In un CED le 3 ore di formazione può farle il delegato antiriciclaggio che poi informa lo studio o devono essere fatte per forza dal titolare del CED?
Risposta
La formazione antiriciclaggio ha come finalità quella di rendere consapevoli i dipendenti e collaboratori di studio della normativa antiriciclaggio e di metterli nelle condizioni di riconoscere attività potenzialmente connesse al riciclaggio e al finanziamento al terrorismo. La stessa deve essere impartita o tramite partecipazione a corsi di formazione ed ai seminari organizzati da enti accreditati oppure deve essere impartita dal responsabile antiriciclaggio del CED o dalla funzione antiriciclaggio se nominata.
Quesito n. 2 – Verifica della GdF – Oggetto
Domanda
Il controllo della GdF riguarda solo i fascicoli chiesti in visione, oppure dopo possono chiedere fascicoli di altri clienti originariamente non richiesti?
Risposta
La verifica della GdF può estendersi anche ad ulteriori fascicoli antiriciclaggio dello studio precedentemente non campionati.
Quesito n. 3 – Conservazione dei fascicoli antiriciclaggio – Formato elettronico
Domanda
È possibile avere i documenti componenti il fascicolo di ogni cliente in formato elettronico e non cartaceo eventualmente salvati sul server di studio?
Risposta
La conservazione dei fascicoli antiriciclaggio dei clienti dello studio può essere effettuata in formato elettronico nel rispetto della normativa sulla privacy.
Quesito n. 4 – Modello AV.7 – Rinnovo della scadenza periodica AV.1
Domanda
Se compilo un AV.7 la data di scadenza della valutazione periodica AV.1 viene posticipata sulla base della data dell’ultimo AV.7 compilato o la data di scadenza (36, 24, 6 mesi) rimane quella determinata dall’ultimo AV.1 compilato?
Risposta
Il modello AV.7 deve essere compilato ogni volta che viene aggiornato il fascicolo antiriciclaggio (a seguito di compilazione di modello AV.4 – dichiarazione del cliente e/o modulo AV.1 per la valutazione del rischio effettivo del cliente) oppure viene compilato allo scadere del periodo previsto per effettuare il monitoraggio costante (36, 24, 12 o 6 mesi).
I termini per il nuovo monitoraggio costante decorreranno dall’ultima compilazione del modulo AV.7.
Quesito n. 5 – Tessera sanitaria – Inserimento nel fascicolo antiriciclaggio
Domanda
È necessario inserire la copia della tessera sanitaria nel fascicolo?
Risposta
Non è obbligatorio inserire la copia della tessera sanitaria nel fascicolo antiriciclaggio del cliente.
Quesito n. 6 – Conservazione del fascicolo – Termini
Domanda
Dopo 10 anni dalla cessazione dell’incarico posso eliminare l’intero fascicolo? In caso di controllo di un cliente posso dare solo gli anni richiesti, anche ai fini del fascicolo antiriciclaggio, e non l’intero plico?
Risposta
Se sono trascorsi 10 anni dalla cessazione del rapporto con il cliente si può distruggere l’intero fascicolo antiriciclaggio.
Quesito n. 7 – Clienti solo 730/740 – Creazione del fascicolo antiriciclaggio
Domanda
Per i clienti per i quali si elaborano e si trasmettono solo i modelli 730/740 si ha l’obbligo di creare il fascicolo antiriciclaggio ed attribuirgli un numero in ordine cronologico inserendolo così nel counter dei clienti P.IVA?
Risposta
Per i clienti per i quali si elaborano e si trasmettono le dichiarazione dei redditi è preferibile creare il fascicolo antiriciclaggio inserendo all’interno solo il mandato professionale e il documento d’identità del cliente.
Quesito n. 8 – Contratto di locazione – Definizione importo limite per adeguata verifica
Domanda
Il limite per i contratti di locazione è il canone annuale o devo considerare quello della durata del contratto? Nel caso, 4 o 6 anni?
Risposta
La redazione di contratti di locazione è soggetta ad adeguata verifica esclusivamente se il valore del canone complessivo contrattualmente stabilito, anche tenuto conto della durata del contratto medesimo, a prescindere dalle modalità di pagamento del canone di locazione, è superiore a 15.000 euro (così specificato nelle risposte ufficiali alle FAQ pubblicate nel sito del MEF – FAQ n. 24).
Quesito n. 9 – Servizio di domiciliazione – Formazione del fascicolo
Domanda
In caso di contratto relativo alla sola domiciliazione societaria è richiesta l’identificazione del cliente e la formazione del fascicolo completo?
Risposta
A parere di chi scrive, la domiciliazione dei clienti presso lo studio del professionista, in assenza di tenuta di scritture contabili e di consulenze in favore dei clienti, non richiede l’adeguata verifica della clientela. Il professionista dovrà conservare nel fascicolo del cliente il mandato professionale e il documento d’identità del cliente.
Quesito n. 10 – Dichiarazioni 730 tramite CAF – Creazione del fascicolo antiriciclaggio
Domanda
Nel caso in cui si trasmettono i modelli 730 utilizzando i servizi remoti offerti da un CAF (es. Dot.Com), per i quali la polizza assicurativa e la firma del modello vengono posti dal responsabile del CAF, quale tipo di identificazione cliente bisogna fare? Siamo obbligati a ciò? È sufficiente la delega (al CAF e non alla mia personae) che mi firma il cliente e che trasmetto al CAF?
Risposta
Per i clienti per i quali si elaborano e si trasmettono i modelli 730 bisogna comunque creare il fascicolo antiriciclaggio, anche se si utilizzano i servizi offerti da un CAF, inserendo all’interno solo il mandato professionale e il documento d’identità del cliente. Non deve essere fatta l’adeguata verifica del cliente.
Quesito n. 11 – Identificazione cliente – Soggetti interessati
Domanda
L’identificazione del cliente deve essere fatta solo dal titolare?
Risposta
L’identificazione del cliente può essere effettuata dal titolare dello studio o da un dipendente o da un collaboratore appositamente delegato.
Quesito n. 12 – Locazione con più locatori – Obbligo di identificazione
Domanda
Identifico tutti i locatori o solo quello che ho come cliente e fa tutto per conto anche degli altri?
Risposta
Quando l’oggetto della prestazione coinvolge più parti, l’obbligo di identificazione è espletato solo nei confronti del cliente che conferisce l’incarico per l’esecuzione della prestazione professionale.
Quesito n. 13 – Servizio di domiciliazione – Obbligo di adeguata verifica
Domanda
Lo studio ha diversi clienti per cui fornisce esclusivamente servizio di domiciliazione. Vorrei sapere se questo rientra nella continuità della prestazione e, quindi, se ricade nell’obbligo di adeguata verifica.
Risposta
La mera domiciliazione dei clienti presso lo studio del professionista non richiede l’adeguata verifica della clientela. Il professionista dovrà conservare nel fascicolo del cliente il mandato professionale e il documento d’identità del cliente.
Quesito n. 14 – Operazioni spot – Obbligo di adeguata verifica
Domanda
Per quanto riguarda l’assistenza nella costituzione di una società (spot) è necessaria adeguata verifica?
Risposta
Con riguardo alle prestazioni professionali, l’adeguata verifica deve essere effettuata:
- per le prestazioni professionali continuative, che hanno “una certa durata”, come indicato all’art. 1, comma 2, lett. gg), del D.Lgs. n. 231/2007, si articolano necessariamente in molteplici singole attività e comportano l’instaurazione di un rapporto continuativo con il cliente;
- per l’esecuzione di prestazioni professionali occasionali disposte dal cliente, che comportino la trasmissione o la movimentazione di mezzi di pagamento di importo pari o superiore a 15.000.
Resta fermo che, ove non sia chiaramente identificabile il valore della prestazione professionale, l’obbligo di adeguata verifica dovrà comunque essere adempiuto.
Nel caso in questione poiché trattasi di una consulenza occasionale e non vi è un valore della prestazione, l’adeguata verifica dovrà comunque essere effettuata.
Quesito n. 15 – Modello AV.7 – Rinnovo della scadenza periodica AV.1
Domanda
Quando si fa AV.7 alla scadenza dei 36/24 o 12 mesi occorre rifare anche AV.1 e AV.3?
Risposta
Il modello AV.7 deve essere compilato allo scadere del periodo di monitoraggio costante (36, 24, 12 o 6 mesi); inoltre, deve essere compilato quando viene aggiornato il fascicolo antiriciclaggio (a seguito di variazione dei dati relativi al modello AV.4 – dichiarazione del cliente e/o del modulo AV.1 per la valutazione del rischio effettivo del cliente). Dalla compilazione dell’ultimo modello AV.7 decorreranno i termini per il monitoraggio costante.
Quesito n. 16 – Persone politicamente esposte – Adeguata verifica rafforzata
Domanda
Un nostro cliente è una associazione di consumerismo. In fase di adeguata verifica interrogazione liste antiriciclaggio mi evidenzia che il titolare effettivo (che è un membro a turnazione del CdA) è una PEP (Persona politicamente esposta), contrariamente a quanto firmato e sottoscritto sul modello AV.4. Il cliente mi riferisce che non gli risulta e che tale stato si riferisce al passato e non più in essere. Come mi devo comportare?
Risposta
Ai sensi dell’art. 1, comma 2, lett. dd), del D.Lgs. n. 231/2007, per “Persone politicamente esposte” si intendono: le persone fisiche che occupano o hanno cessato di occupare da meno di un anno importanti cariche pubbliche, nonché i loro familiari e coloro che con i predetti soggetti intrattengono notoriamente stretti legami, come di seguito elencate:
- sono persone fisiche che occupano o hanno occupato importanti cariche pubbliche coloro che ricoprono o hanno ricoperto la carica di:
- Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Ministro, Vice‐Ministro e Sottosegretario, Presidente di Regione, assessore regionale, Sindaco di capoluogo di provincia o città metropolitana, Sindaco di Comune con popolazione non inferiore a 15.000 abitanti nonché cariche analoghe in Stati esteri;
- deputato, senatore, parlamentare europeo, consigliere regionale nonché cariche analoghe in Stati esteri;
- membro degli organi direttivi centrali di partiti politici;
- giudice della Corte Costituzionale, magistrato della Corte di Cassazione o della Corte dei Conti, consigliere di Stato e altri componenti del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana nonché cariche analoghe in Stati esteri;
- membro degli organi direttivi delle banche centrali e delle autorità indipendenti;
- ambasciatore, incaricato d’affari ovvero cariche equivalenti in Stati esteri, ufficiale di grado apicale delle Forze armate ovvero cariche analoghe in Stati esteri;
- componente degli organi di amministrazione, direzione o controllo delle imprese controllate, anche indirettamente, dallo Stato italiano o da uno Stato estero ovvero partecipate, in misura prevalente o totalitaria, dalle Regioni, da Comuni capoluoghi di Provincia e città metropolitane e da Comuni con popolazione complessivamente non inferiore a 15.000 abitanti;
- direttore generale di ASL e di azienda ospedaliera, di azienda ospedaliera universitaria e degli altri enti del servizio sanitario nazionale;
- direttore, vicedirettore e membro dell’organo di gestione o soggetto svolgenti funzioni equivalenti in organizzazioni internazionali;
- sono familiari di persone politicamente esposte: i genitori, il coniuge o la persona legata in unione civile o convivenza di fatto o istituti assimilabili alla persona politicamente esposta, i figli e i loro coniugi nonché le persone legate ai figli in unione civile o convivenza di fatto o istituti assimilabili;
- sono soggetti con i quali le persone politicamente esposte intrattengono notoriamente stretti legami:
- le persone fisiche legate alla persona politicamente esposta per via della titolarità effettiva congiunta di enti giuridici o di altro stretto rapporto di affari;
- le persone fisiche che detengono solo formalmente il controllo totalitario di un’entità notoriamente costituita, di fatto, nell’interesse e a beneficio di una persona politicamente esposta.
Se il titolare effettivo non rientra in nessuna di queste fattispecie vale la dichiarazione rilasciata dal cliente, dopo aver verificato se le liste antiriciclaggio consultate risultano essere aggiornate.
In caso contrario bisognerà effettuare l’adeguata verifica rafforzata ed effettuare una segnalazione di operazione sospetta in quanto il titolare effettivo non ha dichiarato correttamente il suo status.
Quesito n. 17 – Mancata compilazione della dichiarazione del cliente e mancata apposizione della firma – Sanzioni
Domanda
All’art. 22 (Obblighi del cliente) “1. I clienti forniscono per iscritto, sotto la propria responsabilità, tutte le informazioni necessarie e aggiornate per consentire ai soggetti obbligati di adempiere agli obblighi di adeguata verifica”. Che succede se questa dichiarazione non c’è? E se c’è ma non è firmata dal cliente? Non vedo la sanzione specifica per l’inosservanza dell’obbligo.
Risposta
La mancata compilazione della dichiarazione del cliente e la mancata apposizione della firma sulla stessa configurano inosservanza degli obblighi di adeguata verifica, ex art. 56 del D.Lgs. n. 231/2007, puniti con la violazione base di 2.000 euro. In presenza, alternativa o cumulativa, dei caratteri di “ripetuto” “sistematico” “plurimo” e “grave” delle violazioni, verrà applicata la violazione qualificata da un minimo di 2.500 euro ad un massimo di 50.000 euro.
Quesito n. 18 – Operazioni con il Medio Oriente – Obbligo di segnalazione
Domanda
Un cliente opera (vendite – manutenzioni – installazioni – ecc.) in Medio Oriente (ad esempio Libia, Giordania, ecc.). Spesso i clienti che risiedono in questi Paesi hanno qualche problema con i bonifici quindi può capitare che il bonifico arrivi da una ditta del loro gruppo che risiede in altri Paesi (ad esempio Europa o Svizzera). È tutto documentato dal contratto. Si tratta di operazioni sospette?
Risposta
Nel caso illustrato, essendoci la documentazione a supporto dell’operazione e la tracciabilità bancaria, si ritiene che l’operazione non sia meritevole di segnalazione.
Quesito n. 19 – Evasione fiscale – Segnalazione come autoriciclaggio
Domanda
Se ho il sospetto, fondato, di evasione fiscale da parte del cliente, devo segnalare l’operazione sospetta come autoriciclaggio?
Risposta
Nel caso illustrato si ritiene che debba essere segnalata l’operazione come sospetta per autoriciclaggio.
Quesito n. 20 – Prelievi ingiustificati – Segnalazione
Domanda
Una s.r.l. utilizza la banca come cassa personale dell’amministratore, anche se per importi inferiori ai 1000 euro ma con prelievi abbastanza frequenti, come ci si deve comportare sapendo che i fondi sono utilizzati per consumo proprio?
Risposta
Nel caso prospettato si configura il reato di appropriazione indebita in quanto l’amministratore utilizza il denaro sociale per scopi personali.
Sicuramente vi sarà una cassa della società elevata.
Sotto il profilo antiriciclaggio, si fa presente che l’art. 35, comma 1, D.Lgs. n. 231/2007 stabilisce che: “il prelievo o il versamento in contante di importi non coerenti con il profilo di rischio del cliente costituisce elemento di sospetto” che il professionista dovrà valutare, unitamente alle altre circostanze di carattere oggettivo e soggettivo, ai fini di una eventuale segnalazione di operazione sospetta alla UIF.
L’eventualità di effettuare una SOS deve essere seriamente valutata dal professionista anche alla luce del fatto che le banche, a loro volta, sono obbligate ad effettuare con cadenza mensile le c.d. comunicazioni oggettive (art. 47, D.Lgs. n. 231/2007), contenenti i dati relativi alle operazioni in contante eseguite dai clienti nel corso del mese solare a valere su rapporti ovvero mediante operazioni occasionali, anche se realizzate attraverso più operazioni singolarmente pari o superiori a 5.000 euro (le operazioni sono individuate considerando tutte le movimentazioni di denaro effettuate dal medesimo soggetto).
Quesito n. 21 – Clienti solo 730/740 – Creazione del fascicolo antiriciclaggio
Domanda
Per i clienti per i quali si fanno solo le dichiarazioni dei redditi o i 730 (clienti privati, che non sono titolari di partita IVA) bisogna creare il fascicolo, fare l’adeguata verifica, o redigere per iscritto il mandato d’incarico?
Risposta
Per i clienti per i quali si elaborano e si trasmettono le dichiarazioni dei redditi o i 730 è preferibile creare il fascicolo antiriciclaggio inserendo all’interno solo il mandato professionale e il documento d’identità del cliente. Non deve essere fatta l’adeguata verifica del cliente.
Quesito n. 22 – Verifica antiriciclaggio – Esibizione dell’intero fascicolo
Domanda
In caso di controllo di un cliente posso dare solo gli anni richiesti, anche ai fini del fascicolo antiriciclaggio e non l’intero plico?
Risposta
In caso di verifica antiriciclaggio deve essere esibito ai militari l’intero fascicolo antiriciclaggio del cliente campionato e all’interno deve essere contenuta tutta la documentazione dell’adeguata verifica dalla data di conferimento del mandato professionale (quindi l’intero plico).
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