CIRCOLARE MONOGRAFICA
A CURA DI STUDIO TRIBUTARIO GAVIOLI & ASSOCIATI | 1 OTTOBRE 2025
Novità connesse al Piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2024-2026
Le Linee Guida sono un supporto alla corretta applicazione del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, recante l’adozione del Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà relativo al triennio 2024-2026 e il riparto delle somme relative al Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale – annualità 2024, 2025 e 2026.
Premessa
In data 19 settembre 2025, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato le Linee Guida relative all’utilizzo delle risorse della Quota Servizi e della Quota Povertà Estrema del triennio 2024-2026, con i relativi allegati; si analizza, pertanto, con il presente approfondimento, alcune parti del corposo lavoro.
Le Linee Guida si propongono di fornire indirizzi e orientamenti rispetto all’impiego, da parte degli Ambiti territoriali sociali (ATS):
- delle risorse della Quota Servizi del Fondo Povertà (QSFP) per quanto riguarda la specifica finalità ovvero il potenziamento degli interventi e dei servizi, riferibili a decorrere dalla data di istituzione dell’Assegno di Inclusione ai beneficiari di tale misura, nonché ai nuclei familiari e agli individui in simili condizioni di disagio economico;
- delle risorse della Quota Povertà Estrema (QPE) del Fondo Povertà per quanto riguarda la specifica finalità; si tratta di “somme riservate al finanziamento di interventi e servizi in favore delle persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, di cui all’articolo 7, comma 9, del D.Lgs. n. 147 del 2017”.
Novità connesse al Piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2024-2026
Il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2024-2026, approvato dalla Rete nella seduta del 28 novembre 2024 e adottato con D.M. 2 aprile 2025, reca, al capitolo 3, il “Piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2024-2026”, inteso quale atto di programmazione delle risorse afferenti al Fondo povertà.
Nel limite di tali risorse, il Piano individua, in continuità con la precedente programmazione triennale, lo sviluppo degli interventi e dei servizi necessari per l’attuazione dell’AdI come Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS), estesi a nuclei familiari in analoghe condizioni di bisogno.
Nell’ambito del Piano sono, altresì, definite le priorità di utilizzo delle risorse del Fondo Povertà dedicate agli interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, anche in coerenza e le “Linee di indirizzo per il contrasto della grave emarginazione adulta in Italia”, oggetto di accordo in sede di Conferenza Unificata il 5 novembre 2015, fatta salva l’adozione di ulteriori indirizzi da parte della Rete.
Riparto e trasferimento delle Quote
Sulla base delle indicazioni programmatiche contenute nel Piano nazionale, le Regioni adottano un atto di programmazione regionale dei servizi necessari per l’attuazione dell’AdI (Assegno di inclusione) e degli altri interventi e servizi in favore delle persone in condizione di marginalità estrema.
Vediamo di analizzare nel dettaglio i criteri di riparto della QSFP e QPE.
Criteri di riparto della QSFP (Quota Servizi del Fondo Povertà)
Il riparto per singola Regione delle annualità 2024, 2025 e 2026 delle QSFP, come definito al comma 7, dell’articolo 8, del Decreto Interministeriale del 2 aprile 2025, è stato effettuato sulla base dei seguenti indicatori:
- quota regionale sul totale nazionale dei nuclei familiari beneficiari dell’Assegno di Inclusione sulla base del dato comunicato dall’INPS, aggiornato al 30 settembre 2024, cui è attribuito un peso del 60%;
- quota di popolazione regionale residente sul totale della popolazione nazionale, secondo i dati Istat aggiornati al 1° gennaio 2024, cui è attribuito un peso del 40%.
Ai fini del trasferimento delle risorse agli ATS (Ambiti Territoriali Sociali) con provvedimento del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, le quote di riparto tra gli Ambiti della stessa Regione sono comunicate alle Regioni tramite il diretto inserimento sulla piattaforma Multifondo. Tali quote di riparto sono determinate sulla base dei medesimi indicatori e pesi impiegati a livello nazionale, ovvero sulla base di criteri ulteriori e pesi differenti, come stabiliti dalle singole Regioni, purché i pesi degli indicatori nazionali non siano inferiori al 40% ciascuno del totale della somma regionale.
Criteri e quote di riparto della QPE
Il riparto della Quota Povertà Estrema del Fondo Povertà, come definito al comma 5, dell’articolo 10, del D.M. 2 aprile 2025, è stato effettuato sulla base dei seguenti indicatori:
- il 50% ai Comuni capoluogo delle città metropolitane in cui sono presenti più di 1.000 persone senza dimora secondo i più recenti dati Istat;
- il 50% in favore di Regioni per il successivo trasferimento agli ambiti territoriali di competenza. Tali criteri sono validi per l’intero triennio 2024-2026.
In riferimento al 50% destinato agli ambiti non capoluogo di città metropolitane, le Regioni provvedono nell’atto di programmazione o in altro atto a selezionare un numero limitato di ambiti territoriali, previamente identificati sulla base della particolare concentrazione rilevata o stimata di persone senza dimora. Ai soli fini della attribuzione delle risorse destinate al servizio di Pronto intervento sociale e al servizio di Posta e per la Residenza virtuale, le Regioni possono selezionare un numero più elevato di ambiti ovvero distribuire le risorse a ciascun ambito del proprio territorio.
Le risorse destinate ad ogni Ambito territoriale sociale dovranno essere indicate in Piattaforma Multifondo in fase di caricamento dell’atto di programmazione regionale.
Modalità di trasferimento delle quote
Relativamente alla Quota Servizi Fondo Povertà, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali procede al trasferimento secondo due modalità:
- il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali procede al trasferimento secondo due modalità:
- direttamente agli ATS di ciascuna Regione, in caso di assenza di integrazione di risorse regionali;
- agli ATS, per il tramite della Regione, nel caso in cui la Regione integri la QSFP con risorse proprie destinate alle medesime finalità di rafforzamento degli interventi e dei servizi di contrasto alle povertà.
Con riferimento al trasferimento Quota Povertà Estrema (QPE) il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali procede al trasferimento:
- direttamente per le quote assegnate ai Comuni capoluogo di Città metropolitana;
- per il tramite delle Regioni agli ATS selezionati o, su richiesta delle Regioni stesse, direttamente agli Ambiti territoriali selezionati.
Sia per la QSFP , sia per la QPE il MLPS procederà all’erogazione delle risorse:
- una volta valutata, entro 30 giorni dal ricevimento, la coerenza dell’atto di programmazione regionale con le finalità del Piano nazionale e per la QPE, in caso di delega, la coerenza dell’atto di programmazione dei Comuni capoluogo di città metropolitana;
- una volta avviata la rendicontazione su base regionale dell’annualità precedente.
| I destinatari finali degli interventi |
| Relativamente al QSFP sono destinatari degli interventi finali |
| Nuclei familiari e individui beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI). Nuclei familiari e gli individui che si trovino in simili condizioni economiche, in possesso di attestazione ISEE non superiore a 10.140,00 euro per i quali è preferibile sussista una “presa in carico sociale” come definita con Decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, n.160 del 29 dicembre 2023 nelle Linee di indirizzo sugli elementi fondanti la presa in carico, sociale integrata e il progetto personalizzato, ovvero: “Funzione esercitata dal servizio sociale professionale in favore di una persona o di un nucleo familiare in risposta a bisogni complessi che richiedono interventi personalizzati di valutazione, consulenza, orientamento, attivazione di prestazioni sociali, nonché attivazione di interventi in rete con altre risorse e servizi pubblici e privati del territorio, al fine di identificare percorsi di accompagnamento verso l’autonomia”. Beneficiari del Supporto Formazione e Lavoro (SFL) per l’attuazione dei PUC (Progetti Utili alla Collettività). |
| Relativamente al QPR sono destinatari degli interventi finali: |
| I destinatari della QPE sono persone in condizioni di povertà estrema e senza dimora che: vivono in strada o in sistemazioni di fortuna; ricorrono a dormitori o strutture di accoglienza notturna; sono ospiti di strutture, anche per soggiorni di lunga durata, per persone senza dimora sono in procinto di uscire da strutture di protezione, cura o detenzione, e non dispongono di una soluzione abitativa. Si fa riferimento alla classificazione ETHOS, elaborata da FEANTSA (Federazione Europea delle organizzazioni che lavorano con persone senza dimora) per le persone senza dimora, riconducendole a 4 categorie: senza tetto – Persone che vivono in strada o in sistemazioni di fortuna; Persone che ricorrono a dormitori o strutture di accoglienza notturna; senza casa – Ospiti in strutture per persone senza dimora; Ospiti in dormitori e centri di accoglienza per donne; Ospiti in strutture per immigrati, richiedenti asilo, rifugiati; Persone in attesa di essere dimesse da istituzioni; Persone che ricevono interventi di sostegno di lunga durata in quanto senza dimora; in sistemazioni insicure – Persone che vivono in sistemazioni non garantite; Persone che vivono a rischio di perdita dell’alloggio; Persone che vivono a rischio di violenza domestica; in sistemazioni inadeguate – Persone che vivono in strutture temporanee/non rispondenti agli standard abitativi comuni; Persone che vivono in alloggi impropri; Persone che vivono in situazioni di estremo affollamento. |
I servizi e gli interventi finanziabili con la Quota Servizi
L’uso delle risorse della QSFP è, in via prioritaria, finalizzato alla realizzazione ed attuazione dei seguenti interventi e servizi:
- Rafforzamento del Servizio sociale professionale (Obiettivo 1)
- Rafforzamento degli interventi di inclusione sociale: (Obiettivo 2):
- sostegno socioeducativo domiciliare o territoriale;
- assistenza domiciliare socioassistenziale e servizi di prossimità;
- sostegno alla genitorialità e servizio di mediazione familiare;
- servizio di mediazione culturale;
- servizio di pronto intervento sociale;
- tirocini finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione, di cui alle regolamentazioni regionali in attuazione dell’accordo del 22 gennaio 2015 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.
- Rafforzamento del segretariato sociale (Obiettivo 3).
- Adeguamento dei sistemi informativi dei Comuni (Obiettivo 4).
- Progetti utili alla collettività (PUC) e attività di volontariato a titolarità degli Enti del Terzo settore (ETS) (Obiettivo 5).
La presa in carico da parte del servizio sociale professionale, la valutazione multidimensionale, il Patto per l’inclusione sociale e i sostegni in esso previsti attivati a favore dei beneficiari di Adi costituiscono livelli essenziali delle prestazioni, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.
Il Patto per l’inclusione (che con riferimento ai beneficiari ADI è definito all’interno del Percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa, di cui all’art. 6 D.L. n. 48/2023) assume le caratteristiche del progetto personalizzato di cui all’articolo 6, del D.Lgs. n. 147/2017 e definisce i sostegni da attivare a favore dei nuclei beneficiari dell’Assegno di Inclusione, previsti dall’art. 7, del D.Lgs. n. 147/2017.
Tra gli interventi previsti all’articolo 7, che costituiscono livelli essenziali delle prestazioni è incluso il servizio sociale professionale per la presa in carico dei beneficiari ed il pronto intervento sociale.
I beneficiari dell’assegno di Inclusione accedono al Patto per l’inclusione previa valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare.
L’uso delle risorse della QSFP è, in via prioritaria, finalizzato all’attuazione dei LEPS (Livelli essenziali delle prestazioni sociali, ovvero il potenziamento del Servizio Sociale Professionale, la valutazione multidimensionale, il progetto personalizzato e attivazione di sostegni ed il Pronto Intervento Sociale, così come definiti dalla normativa vigente e dal Piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2024-2026 di volontariato, a titolarità degli Enti del Terzo settore (ETS).
I servizi e gli interventi finanziabili con la Quota Povertà estrema
L’uso di queste risorse è finalizzato prioritariamente all’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEPS), definiti dalla normativa vigente e dal Piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2024-2026 e in coerenza con le “Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia”:
- accessibilità ai diritti esigibili: la residenza;
- pronto intervento sociale.
Le Linee di indirizzo, sono state oggetto di accordo in sede di Conferenza Unificata il 9 novembre 2015 e costituiscono il principale strumento di riferimento per le Regioni e i Comuni nella costruzione e implementazione a livello locale di sistemi di intervento sociale per il contrasto alla povertà estrema, anche valorizzando l’apporto delle organizzazioni del volontariato e delle altre organizzazioni del Terzo settore; gli indirizzi condivisi riprendono gli intenti della Legge quadro sul sistema integrato di interventi e servizi sociali n. 328/2000 che include gli interventi di contrasto della povertà e il rafforzamento dei servizi di accompagnamento dei senza dimora tra le componenti del sistema da rafforzare per promuovere l’inclusione sociale dei cittadini (articolo 22, comma 2, lettera a).
L’intento è quello di favorire l’implementazione di interventi organici e strutturati in grado di assicurare prestazioni uniformi a livello nazionale e di superare la logica emergenziale. Nell’ambito della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, le citate linee guida potranno essere aggiornate e arricchite alla luce delle esperienze maturate successivamente alla loro approvazione.
Rimangono tuttavia attuali tutti principi fondamentali e gli indirizzi in esse contenuti.
Con riferimento alla Quota Povertà Estrema, gli Ambiti territoriali selezionati e i Comuni capoluogo di città metropolitane troveranno in piattaforma Multifondo l’ammontare complessivo delle risorse loro assegnate.
Riferimenti normativi:
- D.M. 2 aprile 2025
- D.M. 2 maggio 2024, n. 72
- D.Lgs. 15 settembre 2017, n. 147
- MLPS, Linee guida “per l’impiego di “Quota Servizi” e “Quota Povertà Estrema” del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale (Fondo Povertà) – Annualità 2024, 2025 e 2026
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