1° Documento Riservato: Pratica di studio: organizzazione di base e verifiche 770 (lavoro autonomo)

CIRCOLARE MONOGRAFICA

DI SANDRA PENNACINI | 14 OTTOBRE 2025

Trasmissione 770/2025 entro 31 ottobre 2025, come gestire ed organizzare gli obblighi fiscali

Scade il 31 ottobre 2025 il termine di trasmissione telematica del 770/2025 anno 2024. Il presente contributo è finalizzato a fornire alcuni strumenti di base per l’organizzazione dell’attività di studio, pensati al fine di tracciare il flusso di lavoro necessario alla predisposizione di tutto il materiale utile all’adempimento e all’effettuazione dei dovuti controlli di quadratura.

Premessa

Il modello 770, nel caso in cui il contribuente non abbia lavoratori dipendenti o similari (così come nel caso in cui l’aspetto “lavoro dipendente” sia gestito da altro professionista, e l’invio del modello 770 venga effettuato separatamente) dovrebbe rappresentare un adempimento tutto sommato semplice.

Di solito, infatti, il tutto si traduce nell’indicazione nel quadro ST dei versamenti effettuati (normalmente con codice 1040), versamenti che spesso sono riferibili quasi esclusivamente al professionista stesso che segue gli adempimenti contabili e fiscali del contribuente interessato.

Tuttavia, anche nella semplicità apparente, possono nascondersi delle insidie.

Fondamentalmente sono tre gli aspetti da attenzionare:

  1. Il primo, forse banale, è quello di non dimenticare alcun contribuente, attività che può essere facilmente gestita con una lista interna, meglio se condivisa, che consenta di monitorare semplicemente lo stato di avanzamento dell’adempimento.
  2. Il secondo, meno banale, consiste nella verifica che ogni variabile sia stata considerata. Oltre alle più intuitive ritenute su redditi di lavoro autonomo e provvigioni, sono stati effettuati, da parte delle società di capitali, distribuzioni di utili assoggettati a ritenuta? Sono state corrisposte royalties a soggetti esteri, assoggettate a ritenuta? Il contribuente è intermediario coinvolto in locazioni brevi, con obbligo di effettuazione della ritenuta? Tutti questi aspetti potrebbero sfuggire, in quanto meno “ordinari”, e necessitano quindi di un monitoraggio costante, meglio se effettuato direttamente nel corso dell’anno di imposta interessato, al fine di arrivare al momento della dichiarazione disponendo già di un quadro completo.
  3. Infine, l’aspetto che più facilmente può comportare l’emergere di problematiche da gestire in un secondo momento: la mancata quadratura delle ritenute certificate con quelle dichiarate come dovute e versate nel quadro ST (con possibile evidenza di importi a debito, da ravvedere, o a credito, da richiedere a rimborso o in compensazione) e il tenere attenta traccia dei ravvedimenti operosi che, inspiegabilmente, seppure correttamente evidenziati nel dichiarativo, regolarmente non vengono “letti” dall’Agenzia delle Entrate, dando luogo alla richiesta di somme non dovute, che possono essere gestite tramite CIVIS.

Lo stato avanzamento delle CU e del modello 770

Il primo passaggio, come si è detto, è quello di creare una lista dinamica di tutti i contribuenti da gestire. Nell’effettuare tale operazione, si consiglia l’utilizzo di fogli di lavoro condivisi tra i vari operatori di studio che si occupano dell’adempimento (utilizzando Excel oppure Google Fogli).

La predisposizione di una lista “annuale” di tutti i contribuenti da gestire, da mantenere nel corso dell’anno ed implementare con le informazioni utili al caso qui in esame, è una semplice quanto pratica ed efficace modalità di gestione del flusso che consente – “con pochi click” – di snellire le procedure ed evitare errori.

Nel predisporre la check list interna occorre anche tenere conto della peculiarità del 770, che altro non è che la fase finale di un processo che ha avuto avvio con le CU. Pertanto, nell’esperienza di chi scrive, si consiglia di creare un unico file che consenta di gestire entrambi gli aspetti.

Un’impostazione suggerita, ovviamente personalizzabile a seconda delle esigenze di ciascuno studio professionale, potrebbe essere la seguente:

Nelle prime due colonne il codice interno ditta (quello previsto dal gestionale) e i dati del contribuente in gestione.

La terza colonna, “Avanzamento CU”, allo stato attuale dovrebbe risultare già compilata, stante che il termine per l’invio delle certificazioni afferenti al lavoro autonomo, provvigioni e locazioni brevi è già abbondantemente scaduto (fatto salvo il remoto caso di redditi esenti o non dichiarabili con la precompilata).
Si noti che tale campo, per aiutare nella gestione uniforme dei dati, prevede una serie di suggerimenti (elenco a discesa) che può essere facilmente impostato recandosi sulla cella interessata e (in Google Fogli) selezionando appunto elenco a discesa, potendo così impostare le diverse risposte ammissibili e, volendo, assegnando loro un colore.
Come minimo, si ritiene che debba essere inserita l’informazione della disponibilità del materiale (ovvero, tutte le ritenute da certificare sono state estratte dalla contabilità?), la circostanza che la CU è pronta per l’invio, è stata trasmessa e, infine, sono state scaricate e controllate le relative ricevute di trasmissione telematica.
La stessa identica impostazione sarà poi replicata nella colonna afferente allo stato avanzamento del modello 770.

Potrebbe essersi verificata qualche circostanza che merita di essere attenzionata, quale, ad esempio, il fatto che una o più CU siano state trasmesse in ritardo (è già stata versata la relativa sanzione con ravvedimento operoso?) e/o se sia stato necessaria la trasmissione di annullamenti o sostituzioni. 
Per tutte queste informazioni è possibile, a seconda dell’impostazione preferita, inserire una colonna “Note”, oppure utilizzare la funzione note della cella (o, meglio ancora, quella “commenti”, che consente anche di assegnare il relativo appunto ad una persona specifica con la quale il foglio è condiviso).

La presenza di una nota viene evidenziata con un “triangolino” sulla cella interessata. Avvicinandosi con il mouse il contenuto della nota diviene visibile.

La quarta colonna, “Nr. CU” può essere dedicata ad indicare il numero di CU trasmesse. Questa informazione può risultare utile sotto due profili: il primo, l’avere immediata contezza di quante CU occorrerà incrociare con i versamenti per il controllo di quadratura del 770; il secondo, quello di disporre di una informazione che potrebbe essere utile alla parcellazione di studio, laddove per ciascuna CU venga previsto un onorario specifico.

La quinta colonna “Distribuzione utili / Locazioni brevi / Royalties / Altro” è un campo descrittivo, l’ultimo propedeutico al monitoraggio di tutte le informazioni che devono essere ricordate nel momento in cui ci si accinge a predisporre il 770.

Per esempio, se nel corso dell’anno di imposta una s.r.l. ha distribuito utili assoggettati a ritenuta, tale circostanza deve essere indicata in tale colonna, in modo tale da ricordare che il quadro ST dovrà riportare anche gli estremi dei versamenti effettuati con codice 1035 (a fronte dei quali, ricordiamo, se si tratta di ritenuta d’imposta 26% non è presente né la CU, né la CUPE).

Il controllo dei versamenti e le quadrature

A seguire troviamo la colonna “Controllo versamenti e quadratura”, per la quale, sempre utilizzando la modalità di impostazione delle risposte possibili, già sovra descritta, nell’esempio proposto vengono suggeriti solo due valori possibili:

Il passaggio del controllo versamenti e quadratura è fondamentale e serve a gestire le varie problematiche che possono emergere.

Ad esempio:

  • Una o più ritenute sono state effettuate e versate, ma non certificate.
  • Uno o più versamenti sono stati effettuati ma non erano dovuti (per esempio, per errore si è versata una ritenuta più volte).
  • Una o più ritenute sono state oggetto di ravvedimento operoso (che deve essere evidenziato nel quadro ST), richiedendo quindi un controllo ulteriore sulla quadratura dei versamenti.
  • Una o più ritenute sono state effettuate ma non versate e non ravvedute. Occorre quindi procedere al ravvedimento operoso entro il termine di trasmissione del modello 770, al fine di contenere le sanzioni.

Il tutto può essere agevolmente gestito per il tramite di un altro foglio di lavoro, da duplicare per ciascun contribuente interessato.

La quadratura, sostanzialmente, consiste nel trovare la coincidenza tra ritenute effettuate (tenuto conto anche di quelle che, per norma, non devono essere certificate, quali appunto quelle afferenti alla distribuzione di utili assoggettati a ritenuta a titolo di imposta 26%) ed i versamenti, ricordando che gli interessi da ravvedimento operoso si versano con il medesimo codice tributo del tributo principale cui si riferiscono ma, ovviamente, devono essere considerati a parte ai fini della quadratura.

Da questo controllo, come si è detto, possono anche emergere:

  • Ritenute dovute e non versate (procedere a ravvedimento).
  • Ritenute versate e non dovute (da evidenziare nel quadro ST come “ritenuta operata” zero, e ritenuta versata pari al pagato, così da far emergere il credito).

Gli step da gestire, per il tramite di un foglio di lavoro “Master” da duplicare per ciascun contribuente, sono:

1) Verifica se dal 770 dell’anno precedente emergeva un credito per il quale è stato richiesto l’utilizzo in compensazione con modello F24 e relativi utilizzi.

Su punto si ricorda che il credito dell’anno precedente e il suo utilizzo in compensazione tramite Modello F24 devono essere indicati nel quadro SX del Modello 770, che è dedicato al riepilogo dei crediti e delle compensazioni effettuate.

In particolare, le informazioni richieste sono riportate nel rigo SX4:

  1. Credito risultante dalla precedente dichiarazione (Mod. 770/2024): L’importo a credito derivante dalla dichiarazione precedente (Mod. 770/2024) deve essere indicato nel rigo SX4, colonna 1.
    • Nel caso di presentazione di un unico flusso attinente a tutti i dati dei versamenti, questo ammontare si ottiene dalla somma: SX32 (colonna 2 – colonna 1) + SX33 (colonna 2 – colonna 1) + SX34 (colonna 2 – colonna 1) del modello 770/2024.
  2. Utilizzo in compensazione (Mod. F24): L’ammontare di tale credito (indicato nella colonna 1) che è stato utilizzato in compensazione con modello F24 entro la data di presentazione del 770 (anno di riferimento 2023) deve essere riportato nel rigo SX4, colonna 2.

La parte iniziale della scheda, pertanto, può essere impostata come segue:

2) Verifica degli ammontari dovuti (certificati e non soggetti a certificazione):

  • Tenuto conto delle CU trasmesse, verificare l’ammontare complessivo delle ritenute operate, distintamente per codice tributo di riferimento.
  • Tenere conto anche di altre tipologie di ritenute da versare non assoggettate a certificazione (es. su distribuzione utili).

Supponiamo, per esempio, che nell’anno 2024 siano state certificate ritenute per redditi di lavoro autonomo pari a 805,05 euro. Il prospetto (che può essere compilato utilizzando una riga per ciascun percipiente, o anche per categorie omogenee, ovvero totale dei 1.040, totale 1.035, ecc.) si presenta come segue:

3) Verifica dei versamenti effettuati: la modalità più agevole è quella che vede l’utilizzo del cassetto fiscale. Impostando opportunamente i filtri, infatti, è possibile ottenere l’intera elencazione dei versamenti eseguiti, e la totalizzazione finale. I dati, inoltre, possono essere agevolmente importati nel foglio di lavoro (per esempio, al fine di utilizzare le funzioni di filtro ed ottenere rapidamente anche una totalizzazione per codice tributo).

Per ottenere l’elencazione di tutti i versamenti effettuati, da incrociare con quelli dovuti, non è opportuno impostare un intervallo di date di versamento (tipicamente febbraio 2024 / gennaio 2025) poiché in tal modo si rischia di non individuare eventuali ritenute ravvedute in un momento successivo a gennaio 2025. Inoltre, il filtro per data rischia di restituire versamenti afferenti ad altri anni di imposta (si pensi ad un versamento relativo all’anno 2023, ravveduto nel 2024).

Il percorso ottimale è il seguente: Cassetto Fiscale → Versamenti → Ricerche tributi F24 → Ricerca per anno di riferimento → Anno di riferimento: 2024 → Tipologia tributo: debito → Ricerca per codice tributo.  
Nel campo codice tributo, nel nostro caso, trattandosi solo di ritenute per redditi di lavoro autonomo, sarà sufficiente indicare 1040. In presenza di altre tipologie è possibile impostare o una singola ricerca per tributo, o anche considerare fino a cinque codici diversi.

Pertanto nel campo “indicare il/i codici tributo oppure il prefisso” indicheremo 1040 (si noti che è possibile anche indicare solo il prefisso: ad esempio, impostando “10” otterremo sia i 1040 che i 1035”).

Avviata la ricerca, si ottiene l’elencazione dettagliata dei versamenti di interesse, nonché il totale. 

Il prospetto può essere stampato ma, ancora più comodamente, selezionandolo tutto è possibile copiarlo e incollarlo nel foglio di lavoro. 

Nel nostro caso, si opta per la soluzione “copia incolla”, e si ottiene:

A questo punto si giunge alla fase finale di quadratura.

Il totale dovuto ed il totale versato devono coincidere, altrimenti qualcosa è sfuggito. 
Le variabili in gioco possono essere interessi da ravvedimento operoso, ritenute versate in eccesso, oppure ritenute non versate, secondo la seguente logica:

Note: Il totale deve essere pari a zero.

È possibile inserire anche una cella di controllo che restituisca un alert in tal senso, o confermi l’avvenuta quadratura. 

Formula:   =SE(ARROTONDA(cellachedeveaveretotalezero; 2)=0; “Ok quadratura”; “VERIFICARE!”)

Alcuni esempi

A partire dal caso esemplificato, abbiamo la seguente situazione:

Si impone una verifica. In questo caso, una ritenuta è stata oggetto di ravvedimento operoso, con interessi pari a 1,30 euro (interessi che, ricordiamo, devono essere distintamente evidenziati nel quadro ST). 
Tenuto conto di tale variabile (che funge da promemoria dell’indicazione da fornire nel 770) si giunge a quadratura:

Ripartiamo dal caso iniziale, ma ipotizziamo che il versamento relativo a gennaio 2024 di 127,72 euro sia stato omesso; quindi, i versamenti totali sono pari a 678,73 euro. Anche in questo caso, la quadratura non viene raggiunta finché non si focalizza l’attenzione sul versamento omesso, con promemoria della necessità di procedere al versamento con ravvedimento operoso:

Ripartiamo dal caso iniziale, ma ipotizziamo che dalla consultazione del cassetto fiscale emerga un ulteriore versamento di 100 euro, effettuato per errore. Di conseguenza, il totale dei versamenti è pari a 906,35 euro. 
Anche in questo caso, fintanto che non si focalizza l’attenzione su tale aspetto (che richiede di fare emergere il credito, scegliendo poi la strada del rimborso oppure della compensazione) la quadratura non viene raggiunta:

Al seguente link è possibile scaricare un foglio di esempio.

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