3° Contenuto Riservato: Pratica di Studio: la procedura per le istanze di rettifica catastale

COMMENTO

DI SANDRA PENNACINI | 10 NOVEMBRE 2025

È operativo il nuovo canale telematico dell’Agenzia delle Entrate per la presentazione delle istanze di rettifica dei dati catastali. La procedura consente di operare su due fronti: da un lato, la correzione dei dati oggettivi degli immobili e, dall’altro lato, la gestione delle variazioni soggettive, ovvero l’aggiornamento delle intestazioni. La finalità del nuovo canale web è quella di consentire a contribuenti e professionisti di porre rimedio ad eventuali disallineamenti presenti tra la situazione di fatto e le risultanze catastali, assolvendo l’imposta di bollo, ove dovuta, tramite la piattaforma PagoPA.

Premessa

Il nuovo canale telematico che consente la presentazione on line delle istanze di rettifica dei dati catastali è disponibile, in aderenza alle modalità attuative stabilite dal Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate prot. n. 161919/2025 del 2 aprile 2025. Lo strumento si inserisce nel quadro del potenziamento dei servizi digitali messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e mira a razionalizzare e semplificarele operazioni di aggiornamento delle banche dati catastali. In questa sede ci si soffermerà sulle principali caratteristiche operative della nuova procedura, che viene introdotta con l’intento di dismettere il precedente servizio di “Contact Center”, pur mantenendo inalterate le tradizionali modalità di presentazione, cartacea o a mezzo PEC.

L’accesso al servizio: diretto e tramite intermediario delegato

L’accesso al nuovo applicativo, disponibile sotto forma di “Servizio” sul portale dell’Agenzia delle Entrate, è consentito previa autenticazione tramite credenziali di identità digitale (SPID, CIE o CNS). Una volta effettuato l’accesso all’area riservata, sono disponibili due distinte modalità di presentazione dell’istanza:

  1. Presentazione diretta, che viene utilizzata laddove a presentare l’istanza di rettifica sia il soggetto titolare del diritto reale sull’immobile. L’operatività è estesa anche a figure quali rappresentanti legali o persone di fiducia, a condizione che siano state preventivamente abilitate secondo le procedure dell’Agenzia.
  2. Presentazione tramite delegato: in tal caso, l’istanza viene presentata per conto del soggetto interessato da un intermediario incaricato, il quale accede con le proprie credenziali. In questo caso è fondamentale allegare lo specifico modello di delega, sottoscritto digitalmente dal soggetto delegante. In alternativa, la delega può essere allegata come copia per immagine del documento cartaceo con firma autografa, unitamente alla copia di un documento d’identità in corso di validità.

Le tipologie di rettifica

Le tipologie di rettifica che possono essere comunicate tramite il nuovo servizio web sono:

  • Rettifica immobile: tale opzione raggruppa tutte le istanze volte a emendare i dati oggettivi dell’immobile (dati identificativi, ubicazione, classamento, consistenza, superficie, rappresentazione grafica).
  • Rettifica intestazione catastale: accedendo a tale funzione è possibile intervenire al fine di comunicare correzioni o modifiche afferenti aspetti soggettivi, quali l’anagrafica dei titolari degli immobili, la natura dei diritti reali e le relative quote di possesso.

La rettifica degli immobili: le principali causali

Optando per il percorso della rettifica immobile, si accede a un ventaglio di causali finalizzate a rettificare le informazioni afferenti all’immobile oggetto dell’istanza.

Sono previste casistiche diverse a seconda che si tratti di catasto fabbricati oppure terreni.

Per il catasto fabbricati, il servizio consente di presentare istanze per le seguenti motivazioni:

  • Attribuzione identificativo o mancata evasione denuncia di variazione o di N.C.;
  • Rettifica o variazione identificativo;
  • Rettifica riferimento al piano;
  • Rettifica toponomastica;
  • Rettifica abbinamento planimetria;
  • Acquisizione immagine planimetria;
  • Rettifica superficie D.P.R. n. 138/1998;
  • Errato inserimento dati di classamento;
  • Rettifica errata consistenza;
  • Richiesta di ruralità;
  • Cancellazione di ruralità;
  • Inserimento di riserva;
  • Cancellazione di riserva;
  • Immobile di interesse culturale;
  • Altro.

Per il catasto terreni, le causali di intervento disponibili sono:

  • Rettifica o variazione identificativo;
  • Rettifica superficie – dati censuari;
  • Registrazione tipo mappale;
  • Registrazione tipo di frazionamento;
  • Rettifica cartografica (Wegis);
  • Errato inserimento dati di classamento;
  • Variazione colturale AGEA;
  • Inserimento di riserva;
  • Cancellazione di riserva;
  • Immobile di interesse culturale;
  • Richiesta di Demolizione di fabbricati mai dichiarati;
  • Altro.

La rettifica dell’intestazione catastale

Sotto il profilo della rettifica dell’intestazione catastale è possibile intervenire al fine di regolarizzare la correttezza dei dati relativi ai titolari dei diritti vantati sugli immobili. In questo ambito, le macro-motivazioni attivabili sono:

  • Registrazione domanda di voltura, qualora la stessa, seppur presentata, non risulti agli atti o sia stata registrata con errori.
  • Rettifica codice fiscale, per inserirlo se assente o correggerlo se errato.
  • Rettifica quota di possesso, tipicamente per attribuire una quota a titolarità che ne sono prive.
  • Ripristino ditta allo stadio precedente, per annullare gli effetti di un atto di aggiornamento registrato erroneamente dall’ufficio.
  • Rettifica intestazione. Quest’ultima è una macro-causale che, a sua volta, si articola in ulteriori casistiche mirate, quali:
    • Rettifica oneri o altro titolo non codificato;
    • Rettifica quote;
    • Rettifica denominazione societaria;
    • Inserimento del coniuge in regime di comunione;
    • Inserimento concessionari proprietà demaniali;
    • Rettifica intestazione per immobile in categoria F/6;
    • Rettifica intestazione immobile derivata da un Docfa.

L’imposta di bollo e il pagamento con PagoPA

Di particolare interesse è la circostanza che il servizio web consente di assolvere direttamente anche l’imposta di bollo, laddove dovuta. Il versamento, pari a 16 euro, è richiesto per specifiche fattispecie, tra le quali troviamo la rettifica delle quote di possesso, la cancellazione di riserva o la correzione di un codice fiscale errato (con eccezioni per i casi di omocodia).

La procedura rileva automaticamente l’obbligo di versamento, in ragione della tipologia di istanza di rettifica in via di presentazione, e abilita le funzionalità per il pagamento diretto, che può avvenire esclusivamente tramite la piattaforma PagoPA.

L’utente può decidere se finalizzare la transazione online o stampare l’avviso, per poi procedere al versamento tramite altri canali. Il termine per il pagamento è fissato in dieci giorni, decorsi i quali l’istanza decade.

La procedura di invio e la gestione delle ricevute

Per concludere, analizziamo l’iter di perfezionamento della presentazione dell’istanza di rettifica, che si articola come segue:

  • completata la compilazione, il sistema genera un “modello unico” dell’istanza. L’utente deve stamparlo, apporre la firma e procedere al caricamento del documento firmato. Solo dopo quest’ultimo passaggio, il pulsante di invio definitivo diventa operativo.
  • Ad avvenuta trasmissione, l’istanza segue un flusso di lavorazione tracciato da specifici stati (es. “Controllo documenti”, “Inviata in ufficio”), consultabili dall’area “Elenco istanze”.

L’intero processo, dalla presa in carico fino all’esito finale, è attestato da ricevute telematiche che certificano lo stato di avanzamento della pratica, che vengono automaticamente trasmesse all’indirizzo e-mail o PEC del dichiarante.

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