CIRCOLARE MONOGRAFICA
DI FRANCESCA BICICCHI – STUDIO NEVIO BIANCHI & PARTNERS | 12 NOVEMBRE 2025
Le istruzioni INPS su modalità di accesso, requisiti e gestione delle domande per l’incentivo “Bonus Mamma” introdotto dal D.L. n. 95/2025 e disciplinato dalla Circolare n. 139/2025 e dal Messaggio n. 3289/2025.
Premessa
Con la Circolare n. 139 del 28 ottobre 2025 e il successivo Messaggio n. 3289 del 31 ottobre 2025, l’INPS ha definito la disciplina applicativa del cosiddetto “Nuovo Bonus Mamme”, introdotto dall’articolo 6 del D.L. 30 giugno 2025, n. 95, convertito con modificazioni dalla Legge 8 agosto 2025, n. 118.
L’intervento, di natura assistenziale e non imponibile ai fini fiscali e contributivi, riconosce un’integrazione al reddito di 40 euro mensili per ogni mese di attività lavorativa nel 2025 alle madri lavoratrici con 2 o più figli, dipendenti o autonome, con reddito annuo non superiore a 40.000 euro. Le nuove istruzioni dell’Istituto precisano requisiti, tempistiche, modalità di presentazione delle domande, regime fiscalee contabile, nonché la gestione dei flussi finanziari e dei controlli previsti ai sensi del D.P.R. n. 445/2000.
L’intervento legislativo ha modificato la tempistica dell’esonero contributivo parziale per le donne con 2 o più figli, inizialmente previsto dalla Legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 219, della Legge 30 dicembre 2024, n. 207), posticipandone l’entrata in vigore al 2026. In via compensativa, per il solo anno 2025, lo stesso articolo 6, comma 2 , ha previsto un sostegno diretto al reddito delle lavoratrici madri mediante l’erogazione di un importo mensile di 40 euro, non imponibile ai fini fiscali e contributivi, per ogni mese o frazione di mese di attività lavorativa svolta nel corso dell’anno.
La misura è rivolta alle lavoratrici madri con almeno 2 figli, che esercitano un’attività di lavoro dipendente (con esclusione dei rapporti di lavoro domestico) oppure autonomo ed è concessa a domanda dall’INPS, a condizione che il reddito da lavoro complessivo non superi i 40.000 euro annui.
Per le madri con 3 o più figli, il bonus non è riconosciuto nei mesi in cui è in essere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, poiché per tali soggetti continua a operare l’esonero totale dei contributi previdenziali previsto dall’articolo 1, comma 180, della Legge 30 dicembre 2023, n. 213 (Legge di Bilancio 2024), valido fino al 31 dicembre 2026 e fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
L’INPS precisa che la ratio dell’intervento è duplice:
– da un lato sostenere il reddito delle madri lavoratrici nel periodo di sospensione dell’esonero contributivo;
– dall’altro, assicurare continuità alle politiche di inclusione familiare in un anno di transizione normativa.
La Circolare n. 139/2025 fornisce una descrizione dettagliata della misura e, a completamento, il Messaggio n. 3289/2025 integra le istruzioni operative con indicazioni puntuali sulle modalità di presentazione delle domande, chiarendo termini, canali di accesso e gestione delle ricevute.
Secondo quanto riportato nel Messaggio , le istanze possono essere inoltrate:
- tramite il portale istituzionale INPS, seguendo il percorso “Sostegni, Sussidi e Indennità → Per genitori → Nuovo Bonus Mamme”;
- attraverso il Contact Center Multicanale;
- mediante gli Istituti di patronato.
L’autenticazione deve avvenire con SPID livello 2, CIE 3.0, CNS o eIDAS, e la domanda può essere presentata anche da un genitore o tutore in caso di lavoratrice incapace di agire o minorenne.
Il termine ordinario per la presentazione delle domande è entro 40 giorni dalla pubblicazione della circolare, con scadenza fissata al 9 dicembre 2025, poiché il 7 dicembre cade di domenica e l’8 dicembre è festivo. Qualora i requisiti vengano maturati successivamente, è possibile inoltrare la richiesta entro il 31 gennaio 2026.
Dopo l’invio, la richiedente può consultare ricevute, documentazione e stato di lavorazione, nonché aggiornare le modalità di pagamento, anche attraverso l’integrazione con il Sistema Unico di Gestione IBAN (SUGI).
Le istruzioni INPS sottolineano che il Nuovo Bonus Mamme 2025 rappresenta un intervento di natura assistenziale e temporanea, volto a sostenere la genitorialità e la permanenza nel mercato del lavoro delle madri, in attesa della piena operatività dell’esonero contributivo strutturale prevista per l’anno successivo.
Requisiti
Per accedere al Nuovo Bonus Mamme 2025, le lavoratrici devono soddisfare congiuntamente i seguenti requisiti di carattere familiare, lavorativo ed economico.
Numero di figli
Il beneficio spetta alle madri:
- con 2 figli, di cui il più piccolo di età inferiore a dieci anni;
oppure
- con 3 o più figli, di cui il più piccolo di età inferiore a diciotto anni.
Rientrano tra i figli considerati quelli adottati o in affidamento preadottivo, purché presenti nel nucleo familiare della lavoratrice.
Il requisito deve sussistere alla data del 1° gennaio 2025, oppure perfezionarsi entro il 31 dicembre 2025. Una volta maturato, esso si considera valido per l’intero anno, con esclusione dei periodi in cui la madre perde la responsabilità genitoriale.
Nel caso di nascita del secondo o successivo figlio durante l’anno, il requisito si perfeziona nel mese della nascita, e il diritto decorre da tale mese. La perdita del figlio o l’affidamento esclusivo al padre non comportano la decadenza dal diritto già acquisito.
Attività lavorativa
Le beneficiarie devono essere:
- lavoratrici dipendenti, del settore pubblico o privato, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico;
oppure
- lavoratrici autonome iscritte a una gestione previdenziale obbligatoria (comprese le casse professionali di cui ai D.Lgs. n. 509/1994 e n. 103/1996e la Gestione Separata INPS).
Sono inclusi i rapporti di lavoro intermittenti e a scopo di somministrazione.
Il diritto al bonus sussiste esclusivamente per i mesi di effettiva vigenza del rapporto di lavoro, con esclusione dei periodi di sospensione.
→ Per le lavoratrici autonome, la spettanza è riconosciuta per i mesi di iscrizione alla cassa o al fondo previdenziale di riferimento nell’anno 2025.
→ Per le iscritte alla Gestione separata, il bonus spetta per i periodi di effettiva attività lavorativa di competenza del medesimo anno.
→ Restano escluse le titolari di cariche sociali e le imprenditrici non iscritte all’assicurazione generale obbligatoria (AGO) o a forme sostitutive, esclusive o esonerative della stessa.
Per le madri con 3 o più figli, il bonus non è riconosciuto nei mesi in cui è in essere un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In tali casi, la lavoratrice può, invece, beneficiare dell’esonero contributivo del 100% per invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS) previsto dalla Legge di Bilancio 2024, valido fino al 31 dicembre 2026. Il diritto al bonus cessa dal mese di trasformazione del rapporto da tempo determinato a tempo indeterminato. Rientrano nella nozione di contratto a tempo indeterminato anche i rapporti di apprendistato, ai sensi dell’articolo 41, comma 1, del D.Lgs. n. 81/2015.
Requisito economico
È necessario che la somma dei redditi da lavoro (dipendente o autonomo) percepiti nel 2025 non superi i 40.000 euro annui; limite calcolato sul reddito rilevante ai fini fiscali e non su base ISEE.
La Circolare INPS fornisce alcune casistiche esplicative utili per la corretta applicazione della misura:
- madre con 2 figli al 1° gennaio 2025: diritto al bonus da gennaio fino al mese in cui il secondo figlio compie 10 anni.
- madre con 3 figli al 1° gennaio 2025, con il più piccolo di 8 anni e contratto a tempo determinato: diritto al bonus fino al mese precedente al compimento dei 18 anni del figlio più giovane.
- madre con 1 figlio al 1° gennaio 2025 e secondo figlio nato in aprile 2025: diritto al bonus da aprile a dicembre 2025.
- madre con 2 figli e contratto a tempo indeterminato al 1° gennaio 2025, che nel settembre 2025 ha il terzo figlio: il bonus spetta fino ad agosto, poi subentra l’esonero contributivo totale.
- madre con 3 figli tutti maggiorenni: nessun diritto né al bonus né all’esonero contributivo.
Misura dell’integrazione
L’importo del Nuovo Bonus Mamme è fissato in 40 euro mensili per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o attività autonoma.
L’erogazione avviene in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025, comprendendo tutte le mensilità spettanti da gennaio a novembre.
Le domande presentate in tempo non utile all’erogazione di dicembre saranno liquidate entro febbraio 2026, comunque non oltre il 31 gennaio 2026 per i requisiti maturati in corso d’anno.
L’importo massimo riconoscibile è quindi 480 euro per l’intero anno 2025.
Il beneficio è riconosciuto a domanda.
Dichiarazioni e documentazione richiesta
All’atto della domanda, la richiedente deve dichiarare sotto la propria responsabilità (ai sensi del D.P.R. n. 445/2000):
- di essere madre di 2 figli (più piccolo under 10) o di 3 o più figli (più piccolo under 18);
- di essere lavoratrice dipendente o autonoma secondo le condizioni previste;
- di avere reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro.
È necessario indicare i dati anagrafici e il codice fiscale dei figli. In caso di assenza del codice fiscale, va allegata documentazione che attesti filiazione ed esistenza in vita.
In caso di cittadine straniere, laddove siano cittadine dell’Unione Europea occorre allegare la certificazione anagrafica o documento pubblico ai sensi del Regolamento UE 2016/1191, mentre in caso di cittadinanza di Paesi aderenti alla Convenzione dell’Aja occorre il documento apostillato e per i Paesi non aderenti è necessario allegare il documento legalizzato.
L’INPS sottoporrà le dichiarazioni a controlli successivi e, nel caso in cui vengano riscontrate delle dichiarazioni mendaci, verrà applicata la decadenza dal beneficio, il recupero delle somme e la segnalazione alla Procura della Repubblica, oltre alle sanzioni amministrative e penali previste dagli articoli 75 e 76 del D.P.R. n. 445/2000.
Modalità di pagamento
Il pagamento avviene mediante accredito su conto corrente o bonifico domiciliato, con IBAN verificato tramite il Sistema Unico di Gestione IBAN (SUGI).
È possibile selezionare un IBAN già utilizzato per altre prestazioni o indicarne uno nuovo.
Per accrediti su conti SEPA extra Italia, è necessario allegare il modulo MV70 – Identificazione finanziaria Area SEPA, disponibile sul portale INPS.
Regime fiscale
Il Nuovo Bonus Mamme 2025 non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF e non è soggetto a contribuzione previdenziale, difatti, l’articolo 6, comma 2, del D.L. n. 95/2025 stabilisce che le somme erogate a titolo di integrazione al reddito non sono imponibili ai fini fiscali e contributivi. Tale previsione, in linea con l’articolo 1, comma 206, della Legge di Bilancio 2025, esclude l’integrazione dal calcolo del reddito complessivo di cui all’articolo 8 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917).
Il beneficio non rileva ai fini della determinazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), ai sensi del D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159. Pertanto, il riconoscimento del bonus non incide su altre prestazioni sociali agevolate collegate al reddito, né determina effetti sull’accesso a bonus o sostegni familiari erogati sulla base della situazione economica del nucleo.
Controlli e responsabilità
Le informazioni dichiarate dalle beneficiarie sono soggette alla disciplina dei controlli di cui al D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445. L’INPS potrà effettuare verifiche sia in fase di istruttoria sia dopo l’erogazione del beneficio, anche mediante controlli incrociati con altre banche dati.
In caso di dichiarazioni false o mendaci, è prevista:
- la decadenza immediata dal diritto al beneficio;
- il recupero delle somme indebitamente percepite;
- la segnalazione alla Procura della Repubblica o alle altre autorità giudiziarie competenti.
Tali sanzioni si aggiungono a quelle previste dagli articoli 75 e 76 del D.P.R. n. 445/2000 in materia di autocertificazioni non veritiere.
Gestione post-domanda
Il sistema informatico INPS consente di accedere, dopo la presentazione della domanda, a una sezione riservata dove la lavoratrice può:
- scaricare ricevute e documentazione prodotte dal sistema;
- monitorare lo stato di lavorazione della pratica;
- e aggiornare i dati relativi alle modalità di pagamento.
L’intero processo è gestito in modalità digitale, con possibilità di assistenza tramite patronati e Contact Center Multicanale.
Conclusione
Il “Nuovo Bonus Mamme 2025” rappresenta una misura transitoria, ma strategica all’interno delle politiche pubbliche di sostegno alla genitorialità.
Pur limitata temporalmente all’anno 2025, si configura come un ponte operativo tra la fase di sospensione dell’esonero contributivo e la sua reintroduzione strutturale dal 2026, assicurando continuità economica alle lavoratrici madri e valorizzando la componente di equità sociale e inclusione familiare.
Attraverso la Circolare n. 139 e il Messaggio n. 3289, l’Istituto ha definito un quadro normativo e operativo completo, volto a garantire uniformità applicativa, chiarezza delle procedure e corretto utilizzo delle risorse pubbliche.
L’iniziativa si inserisce, così, nel più ampio disegno di rafforzamento delle misure di welfare familiare e di sostegno al lavoro femminile, che continua a costituire una delle priorità delle politiche economico-sociali nazionali.
Riferimenti normativi:
- Legge 30 dicembre 2023, n. 213, articolo 1, comma 180
- Legge 30 dicembre 2024, n. 207, articolo 1, comma 219
- D.L. 30 giugno 2025, n. 95, art. 6 (convertito con modificazioni dalla Legge 8 agosto 2025, n. 118)
- INPS, Circolare 28 ottobre 2025, n. 139
- INPS, Messaggio 31 ottobre 2025, n. 3289
Il contenuto di questa newsletter è strettamente riservato e destinato esclusivamente ai destinatari autorizzati.
È espressamente vietata la condivisione totale o parziale di questa comunicazione su qualsiasi piattaforma pubblica o privata, inclusi (ma non limitati a):
• Gruppi e canali Telegram
• Chat di gruppo o broadcast su WhatsApp
• Post o storie su Facebook, Instagram, X (Twitter), LinkedIn, o altri social network.
Ogni violazione di questa norma potrà comportare l’esclusione immediata dalla lista dei destinatari e, nei casi più gravi, azioni legali.