2° Contenuto Riservato: Imposta sostitutiva del TFR: obbligo di versamento dell’acconto entro il 16 dicembre

COMMENTO

DI FRANCESCA BICICCHI – STUDIO NEVIO BIANCHI & PARTNERS | 11 DICEMBRE 2025

Entro il 16 dicembre di ciascun anno, i datori di lavoro, in qualità di sostituti d’imposta, devono versare l’acconto dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR. L’acconto è pari al 90% dell’imposta dovuta e l’aliquota applicata è del 17%.

Quadro normativo e calcolo

Il versamento dell’acconto dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è un adempimento annuale che coinvolge la quasi totalità dei datori di lavoro, chiamati a operare in qualità di “sostituti d’imposta”. La normativa stabilisce che l’acconto debba essere pagato tramite modello F24 utilizzando il codice tributo 1712, mentre l’eventuale saldo – vale a dire il conguaglio definitivo – dovrà essere versato successivamente con il codice 1713.

Questo obbligo riguarda una vasta platea di soggetti: società di capitali e di persone, enti, professionisti con partita IVA, lavoratori autonomi, agenti di commercio e, più in generale, tutti i datori di lavoro che gestiscono il TFR dei propri dipendenti.
L’unica eccezione significativa è rappresentata dai datori di lavoro domestico, che non sono tenuti a effettuare questo versamento.

L’imposta sostitutiva riguarda la rivalutazione del TFR che le aziende hanno accantonato al 31 dicembre dell’anno precedente. In pratica, ogni somma maturata dai dipendenti fino alla fine dell’anno viene aggiornata secondo appositi coefficienti e, sulle plusvalenze che ne derivano, il datore di lavoro è tenuto a versare l’imposta in esame.

Per il 2025, ad esempio, il calcolo si basa sulla rivalutazione del TFR accumulato fino al 31 dicembre 2024.

L’aliquota applicata è quella del 17% e rappresenta una componente fiscale obbligatoria nella gestione del TFR trattenuto in azienda. Quando si arriva al versamento di dicembre, l’acconto da pagare corrisponde al 90% dell’imposta complessiva dovuta: per determinarlo, le imprese possono scegliere tra due modalità.

La prima è il cosiddetto metodo “storico”, che applica il 90% alla rivalutazione registrata nell’anno precedente; la seconda è il metodo “previsionale”, che guarda, invece, alla rivalutazione stimata fino al 30 novembre dell’anno in corso per i dipendenti ancora presenti in azienda. Per chi ha invece già lasciato il lavoro entro quella data, il calcolo deve basarsi sulla rivalutazione effettivamente maturata fino al giorno della cessazione. Una volta pagato l’acconto, l’ultima parte dell’imposta, ossia il saldo, viene versata successivamente, seguendo la specifica scadenza prevista per l’anno fiscale di riferimento.

Tempistiche: scadenze da rispettare

Il 16 dicembre rappresenta ogni anno il momento chiave per il versamento dell’acconto dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR. A questa data i datori di lavoro sono tenuti a effettuare il pagamento, mentre il saldo verrà corrisposto successivamente, con una scadenza che cambia di anno in anno a seconda delle indicazioni fornite dalla normativa vigente e dalle istruzioni ufficiali.

Per fare un esempio concreto, nel 2025 l’acconto da versare entro il 16 dicembre si riferisce alla rivalutazione del TFR maturato fino al 31 dicembre 2024.

A chi interessa e perché

Questo obbligo riguarda principalmente le imprese e i datori di lavoro che trattengono in azienda il TFR, vale a dire che, non l’hanno trasferito a un fondo pensione, e che quindi gestiscono internamente il Trattamento di Fine Rapporto.

Il versamento dell’imposta sostitutiva rappresenta un impegno fiscale importante in chiusura d’anno, e richiede attenzione contabile: occorre calcolare accuratamente la rivalutazione del TFR, applicare correttamente la percentuale, usare i codici tributo giusti e rispettare le scadenze.

Per i lavoratori, va segnalato che il TFR è soggetto a tassazione separata al momento della liquidazione:

  • se il TFR rimane in azienda, la tassazione segue regole particolari;
  • se invece il TFR viene destinato a un fondo pensione complementare, la tassazione avverrà al momento della riscossione in forma di rendita o capitale, con regole diverse.

Importanza della scadenza annuale

La scadenza del 16 dicembre non è solo una formalità, ma rappresenta un momento chiave per chi gestisce il TFR in azienda. Il corretto calcolo e versamento dell’imposta sostitutiva evita sanzioni e problemi fiscali, garantendo uniformità tra rivalutazione del TFR e obblighi tributari.

Per le imprese, è essenziale integrare questo adempimento nella chiusura contabile di fine anno. Per i lavoratori, è un tassello che, pur non intervenendo direttamente, influisce sul risultato netto del proprio TFR al momento della liquidazione.

Riferimenti normativi

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