COMMENTO
di Matteo Rizzardi | 24 Dicembre 2025
Il sistema della giustizia tributaria italiana sta vivendo una fase di profonda trasformazione digitale, culminata con la transizione verso la piattaforma Microsoft Teams per lo svolgimento delle udienze da remoto. Questa evoluzione tecnologica non rappresenta solo un cambio di applicativo rispetto al precedente Skype for Business, ma si inserisce in un quadro normativo rigoroso volto a garantire l’efficienza, la sicurezza e la solennità del rito processuale. L’obiettivo dichiarato dal Dipartimento della Giustizia Tributaria è quello di fornire uno strumento più moderno e intuitivo, migliorando l’esperienza d’uso per i magistrati, i professionisti e i cittadini.
Il perimetro normativo e la decorrenza delle nuove regole
La legittimazione giuridica dell’udienza a distanza risiede nell’art. 34-bis del D.Lgs. n. 546/1992, il quale disciplina lo svolgimento del rito telematico mediante connessione internet. L’attuazione tecnica del passaggio a Microsoft Teams è stata formalizzata con il D.M. 24 novembre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 novembre 2025.
Tale Decreto stabilisce le regole tecnico-operative che devono essere osservate a decorrere dal 1° gennaio 2026.
Sotto il profilo procedurale, è fondamentale notare che le nuove disposizioni si applicano a tutte le udienze le cui comunicazioni di convocazione siano inviate a partire dal 1° dicembre 2025.
Per le udienze fissate entro il 31 dicembre 2025, ma con comunicazioni inviate precedentemente al 30 novembre, restano valide le modalità pregresse previste dal D.M. 11 novembre 2020.
Requisiti tecnici e standard di sicurezza della piattaforma
L’infrastruttura di Microsoft Teams scelta per il processo tributario opera su un canale di comunicazione criptato attraverso la rete telematica pubblica.
Un aspetto cruciale riguarda la protezione dei dati: il sistema di gestione e controllo è basato su cloud situato all’interno di data center ubicati esclusivamente nel territorio dell’Unione Europea. Per partecipare correttamente, i difensori e le parti devono dotarsi di una connessione internet con ampiezza di banda minima di 0,5 Mbps in upload e 1,3 Mbps in download.
La piattaforma è accessibile sia tramite la versione Web App (supportata dai browser Edge, Chrome, Safari e Firefox) sia attraverso l’applicazione dedicata per sistemi Windows 10 o successivi, MacOS e dispositivi mobili Android/iOS.
La procedura di convocazione e la natura del link personale
Il protocollo di accesso prevede un iter scandito da comunicazioni via PEC inviate dalla segreteria della Corte di Giustizia Tributaria.
Inizialmente viene notificata la data di trattazione e, successivamente (almeno tre giorni prima dell’udienza), viene inviata una seconda PEC contenente l’orario specifico e il link per il collegamento.
Tale link deve essere considerato strettamente personale e non cedibile, fatta eccezione per il difensore delegato, e differisce per ogni singola udienza.
I difensori che hanno attivato l’App IO potranno inoltre ricevere una notifica supplementare relativa all’avvenuta consegna della PEC di trattazione.
Per prevenire malfunzionamenti dell’ultimo minuto, le linee guida raccomandano di connettersi almeno 10-15 minuti prima dell’orario fissato.
L’ingresso in udienza e la gestione della sala d’attesa virtuale
La partecipazione da remoto non attenua la solennità del rito processuale. All’apertura del collegamento, una volta cliccato sul link, l’utente non viene ammesso immediatamente alla discussione, ma viene collocato in una sala d’attesa virtuale.
Questa fase è gestita dal segretario d’udienza, che ha il compito di controllare gli accessi e ammettere i partecipanti nel momento opportuno.
Durante la permanenza in sala d’attesa, il segretario può inviare messaggi tecnici o comunicazioni informative (come segnalazioni di ritardi) tramite la chat integrata.
In questa fase, tuttavia, alle parti è inibita la possibilità di rispondere o interagire con il personale di segreteria.
All’apertura del collegamento, il segretario procede all’identificazione dei soggetti ammessi, che devono essere pronti a esibire un documento di riconoscimento.
Prima della discussione, i difensori sono tenuti a rendere una dichiarazione di responsabilità, attestando che quanto avviene durante l’udienza non è visto né ascoltato da soggetti non autorizzati.
Regole di condotta, divieti e obblighi dei partecipanti
Lo svolgimento dell’udienza a distanza deve garantire la contestuale, effettiva e reciproca visibilità di tutti i soggetti collegati.
All’atto del collegamento, i difensori hanno l’obbligo di rendere una dichiarazione di responsabilità attestando che quanto accade durante l’udienza non è visto né ascoltato da soggetti non autorizzati.
Esistono in particolare divieti perentori stabiliti dal D.M. 24 novembre 2025:
- divieto di registrazione: è proibita qualunque forma di registrazione dell’udienza o della camera di consiglio;
- uso limitato della chat: la messaggistica istantanea interna deve essere utilizzata esclusivamente per segnalazioni di carattere tecnico (es. problemi audio o video). È categoricamente vietato scambiare documenti o inserire dichiarazioni di merito tramite questo strumento.
- condivisione contenuti: la visualizzazione del proprio schermo è ammessa solo su esplicita richiesta e autorizzazione del Giudice.
Gestione della camera di consiglio e perfezionamento del verbale
Al termine della fase di discussione, si apre la delicata fase della Camera di consiglio.
Per consentire la deliberazione riservata dei magistrati, il segretario provvede a rimuovere temporaneamente tutti i partecipanti.
In questo scenario, l’utente deve restare pronto a rieseguire immediatamente la procedura di accesso tramite il medesimo link utilizzato in precedenza.
Una volta terminata la deliberazione, il segretario riammette le parti dalla sala d’attesa per procedere alla lettura del dispositivo.
L’intero svolgimento viene cristallizzato nel verbale d’udienza digitale, il quale deve essere sottoscritto con firma elettronica qualificata o firma digitale dal Presidente (o giudice monocratico) e dal segretario.
In caso di indisponibilità dei sistemi informatici, il verbale può essere redatto in formato analogico e successivamente trasformato in copia informatica conforme.
Supporto tecnico e gestione dei malfunzionamenti
Il sistema prevede tutele specifiche per l’ipotesi di problemi tecnici.
Se il collegamento fallisce e non è possibile ripristinarlo, il Presidente dispone la sospensione e il rinvio dell’udienza, dandone comunicazione formale alle parti.
Per assistenza immediata, il Dipartimento della Giustizia Tributaria mette a disposizione un numero verde dedicato (800.051.052) gestito dal partner tecnologico Sogei.
Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì (08:00-18:00) e il sabato (08:00-14:00) per supportare i professionisti nel superamento di eventuali criticità operative.
In conclusione, la transizione verso Microsoft Teams rappresenta una pietra miliare nel percorso di digitalizzazione della giustizia fiscale italiana.
Non si tratta di una semplice sostituzione di un applicativo obsoleto, ma di un salto di qualità strutturale che mira a coniugare l’efficienza procedurale con i più elevati standard di sicurezza informatica e protezione dei dati.
L’adozione di questa piattaforma riflette la volontà del Dipartimento della Giustizia Tributaria di allineare la funzione giurisdizionale alle moderne esigenze di accessibilità e intuitività, garantendo al contempo che la gestione dei flussi informativi avvenga in un ambiente protetto e confinato all’interno del territorio dell’Unione Europea.
L’efficacia di questa riforma dipenderà in gran parte dal rigoroso rispetto delle regole tecnico-operative da parte di tutti gli attori coinvolti: dalla gestione dei link personali alla condotta formale durante la trattazione.
Il fine ultimo rimane la salvaguardia dell’effettività del contraddittorio, assicurata da un collegamento audiovisivo che deve permettere una percezione chiara e immediata di ogni fase processuale.
Con l’entrata in vigore della piena operatività dal 1° gennaio 2026, il processo tributario telematico compie un passo decisivo verso una maturità tecnologica che promette di rendere la giustizia non solo più veloce, ma anche più resiliente e sicura
Riferimenti normativi:
- D.Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 34-bis;
- Ministero dell’Economia e delle Finanze, D.M. 24 novembre 2025.
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